Dal Genoa al ko di Genova. Crollo neroverde in 20 gare

A dicembre con i rossoblù per la prima volta la media era scesa sotto un punto. Domenica proprio in casa del grifone la sconfitta che sa quasi di titoli di coda .

di STEFANO FOGLIANI -
14 maggio 2024
Dal Genoa al ko di Genova. Crollo neroverde in 20 gare

Dal Genoa al ko di Genova. Crollo neroverde in 20 gare

Al netto del risultato di Lecce-Udinese, che ha visto i friulani vincere 2-0 al ‘Via del Mare’, allungando sui neroverdi, raggiungendo il Cagliari a quota 33 e sorpassando Empoli e Frosinone, che proprio i bianconeri affrontano negli ultimi 180’, non sfugge come, a due giornate dalla fine, sia solo per il Sassuolo che i conti non tornano. E vale, allora, la pena di ricapitolarli, i conti, partendo proprio dal Genoa per arrivare a… Genova. All’andata la sconfitta con i rossoblù (era dicembre) fece scendere per la prima volta in stagione il Sassuolo al di sotto della media del punto a partita – fisiologica per la salvezza – ed al ritorno un’identica sconfitta (stesso avversario, stesso risultato, stessa successione ne punteggio, con il Sassuolo raggiunto e superato) consegna il Sassuolo ad un destino che sembra scritto.

Curioso tra l’altro che, nonostante il calendario asimmetrico, tra la battuta d’arresto dell’andata e quella del ritorno contro i rossoblù ci siano state 20 giornate, praticamente un girone. Venti tappe che sintetizzano alla perfezione la stagione del Sassuolo, che già a dicembre mandava segnali di allarme, sottovalutati – il mercato di gennaio deficitario, il tardivo addio a Dionisi – da una dirigenza che si è poi trovata con la squadra avvitata su se stessa e incapace di andare oltre limiti evidenti da tempo.

Il Sassuolo sconfitto dai rossoblù all’andata era 15mo a 16 punti, quello di oggi di punti ne ha 29 ed è penultimo: in 20 gare sono cambiati tre allenatori e quattro giocatori (due entrate e due uscite, a gennaio) ma non è cambiata l’inerzia, anzi. Venti gare, appunto, 13 punti, figli di tre vittorie quattro pareggi, ma soprattutto di 13 sconfitte, maturate anche a seguito di 5 rimonte subite che si aggiungono alle altre 4 rimonte avversarie che sono diventati pareggi e fanno del Sassuolo la squadra che ha perso, in stagione, più punti di tutti (31) da situazione di vantaggio. Non ha cambiato nulla il mercato di gennaio, si diceva, ha cambiato poco anche l’avvicendamento in panchina: il Dionisi che perdeva all’andata contro il Genoa e veniva giubilato dopo la sconfitta contro l’Empoli aveva fatto 4 punti in 9 gare, giustificando l’addio, ma il Ballardini arrivato a sostituirlo, pur facendo meglio, non ha fatto abbastanza meglio.

Dieci gare, 9 punti: serviva altro passo per ‘rialzare’ quel Sassuolo che, dal Genoa a Genova, non è riuscito ad imprimere una svolta rispetto ad una stagione il cui finale somiglia ad una condanna. Perché è vero che la matematica tiene ancora in A i neroverdi, e che domenica alle 12,30 c’è il dentro-fuori con il Cagliari, ma alzi la mano chi crede che chiudendo a 35, ovvero vincendo le ultime due gare, il Sassuolo possa salvarsi. E soprattutto chi crede che un Sassuolo che ha vinto 7 partite su 36 possa vincerne due su due.

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