Il Sassuolo e la salvezza. Dieci punti per centrarla

Tanti potrebbero bastarne ai neroverdi, da raccogliere nelle prossime nove gare. Le sfide intrecciate fra le contendenti renderanno il finale un thriller del pallone.

23 marzo 2024
Il Sassuolo e la salvezza. Dieci punti per centrarla

Il Sassuolo e la salvezza. Dieci punti per centrarla

di Lorenzo Longhi

SASSUOLO

Dieci-undici punti nelle ultime nove partite, specie se ottenuti nelle partite giuste, per il Sassuolo potrebbero significare la salvezza. Non che sia semplice, perché si tratterebbe di accelerare nettamente rispetto alla media fatta registrare sinora (0.79, figlia di 23 punti in 29 partite), eppure la via del mantenimento della categoria, per i neroverdi, passa forzatamente attraverso queste cifre. Considerando che, a questo punto della stagione, i confronti con il passato non servono più, e tralasciando le tabelle, vi sono aspetti che lasciano supporre come la quota salvezza, in questa stagione, possa essere piuttosto bassa e fermarsi a 33-34 punti. Il primo di questi riguarda la classifica attuale, che vede il Frosinone primo fra le sommerse: la squadra di Di Francesco ha ottenuto sino a oggi 24 punti, con un ritmo medio che, spalmato su 38 incontri, lo porterebbe a 31 punti. Il secondo ha a che vedere con la grande quantità di scontri diretti previsti sino all’ultima giornata, gare insomma nelle quali le contendenti si toglieranno punti fra di loro o, al massimo, se li divideranno senza ottenere l’intera posta in palio: non c’è squadra, dal Lecce in giù, che non ne debba affrontare almeno un paio (alcune addirittura ne hanno quattro da giocare), e ciò significa che la quota salvezza non dovrebbe aumentare più di tanto.

Tutto è possibile, s’intende, perché nel calcio ogni partita parte dallo 0-0, ed è vero del resto che, a fine campionato, tradizionalmente si assiste a un aumento della media punti da parte dei club in lotta per non retrocedere. Per questo, rispetto alla trasposizione a 31 della media del Frosinone, ha senso aggiungere alla quota almeno un paio di lunghezze. Dove e come può farli il Sassuolo? Risposta semplice: ovunque sia possibile, ovunque si apra la possibilità di racimolare qualcosa. Detto questo, va da sé che gli scontri diretti rappresentino lo scenario ideale, anche perché Udinese, Lecce e Cagliari dovranno venirsela a giocare a Reggio Emilia e tentare di strappare almeno un pari. Proprio per questo, per cambiare l’inerzia e non allontanarsi troppo da una quota che comunque resterà bassa, le due partite che il Sassuolo affronterà in cinque giorni dopo la sosta saranno determinanti: la sfida contro l’Udinese, il primo di aprile, sarà necessaria per mantenere i bianconeri nel gruppo di coloro che sono sospesi, quindi venerdì 5 i neroverdi dovranno andare a cercare punti sul campo di una Salernitana che solo la matematica tiene ancora in Serie A, ma che in fondo pensa principalmente alla prossima stagione, come lascia intendere la mossa di sostituire di nuovo l’allenatore affidandosi a Stefano Colantuono con Frank Ribery – sarà lui il tecnico del futuro in B per i granata? – quale principale collaboratore e consigliere. Al rientro, insomma, non si potrà sbagliare.

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