Il tormento di Dionisi: "Potevamo osare di più"

Da un lato il mister recrimina: "Peccato, alla fine potevamo vincerla". Dall’altro un bagno di realismo: "Accettiamo il verdetto del campo" .

18 dicembre 2023
Il tormento di Dionisi: "Potevamo osare di più"

Il tormento di Dionisi: "Potevamo osare di più"

Capitolo uno, la recriminazione, con quel "peccato, potevamo vincerla". Capitolo due, il realismo, che lo fa ammettere che "accettiamo il verdetto del campo". Li scrive entrambi, nel dopogara di Udine, Alessio Dionisi che a vincere la gara della Bluenergy Arena è andato vicino nell’ultimo terzo di partita, ma fino ad allora immaginiamo abbia visto le streghe, seguendo da bordo campo la faticossima prova di un Sassuolo sotto di due gol. Così, l’esercizio di realismo, da parte del tecnico neroverde, è dovuto, come lo sono d’altra parte i rimpianti per il tanto creato e per due pali e anche, perché no, l’elogio ad una squadra che si è temuto potesse sciogliersi, colpita ma non affondata dai due gol dell’Udinese, "e invece non si è mai disunita".

È rimasto lì, il Sassuolo, ed è passato all’incasso, ma Dionisi non nasconde il disappunto perché, dice, "non abbiamo osato fino in fondo: dobbiamo crescere sia dal punto di vista del coraggio che della personalità, abbiamo giocato una partita non semplice da squadra, ma dobbiamo essere più sicuri dei nostri mezzi". Mica facile, sulla scorta di tre mesi nel corso del quale si è vinta una sola partita: Dionisi ne conviene, ma spinge il gruppo a fare un salto in avanti, a calarsi in quella realtà che la classifica sta scrivendo e con la quale i conti vanno fatti.

"È un momento particolare, dobbiamo viverlo e superarlo", dice Dionisi, dando ideale seguito a quanto aveva detto alla vigilia ("le difficoltà ci sono, si affrontano e ci le si lascia alle spalle") e spendendo parole non solo per Berardi ("determina nei dettagli, ha qualità e personalità da leader") ma più i generale per un Sassuolo che in campo, a Udine, ha messo tutto quello che aveva, anche a livello di spirito. "Tutti i giocatori hanno bisogno del gruppo per esprimersi, e sono contento anche delle risposte che ho avuto da chi è entrato". Il Mulattieri decisivo, per dire, ma anche Volpato: senza Tressoldi, Vina, Viti, Defrel, Racic, Obiang e Alvarez, del resto, non è che il mister avesse troppo da scialare, ma aver portato a casa la ghirba, a occhio, lo aiuterà a ripartire in vista di Sassuolo-Genoa. Che a questo punto non è meno decisiva, classifica alla mano, della partita di ieri.

Stefano Fogliani

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