La cura Ballardini parte dalla difesa. Il ’nuovo’ Sassuolo concede meno

I dati delle prime tre gare con l’allenatore romagnolo: le conclusioni degli avversari sono calate di un terzo

di LORENZO LONGHI -
21 marzo 2024
La cura Ballardini parte dalla difesa. Il ’nuovo’ Sassuolo concede meno

La cura Ballardini parte dalla difesa. Il ’nuovo’ Sassuolo concede meno

Tre partite, tre risultati identici: sempre con il minimo scarto, sempre con i tre punti alla squadra di casa. Da quando Davide Ballardini siede sulla panchina del Sassuolo, la prima cosa che salta all’occhio sono i punteggi scarni ed essenziali: due sconfitte, a Verona e Roma, e una vittoria, quella interna con il Frosinone, appunto sempre per 1-0. Questo è ciò che si vede nel tabellino, ma sono i dati che si trovano dietro al significante del risultato che ci consentono di dare una lettura meno superficiale dello stesso.

Ora, posto che la coincidenza di 1-0 è dovuta anche a fattori situazionali e contestuali (il rigore sbagliato da Kaio Jorge, il palo che ha salvato Llorente dall’autorete all’Olimpico), vi sono statistiche che non vanno sottovalutate. Il portale specializzato Whoscored, per esempio, segnala quelli relativi ai tentativi offensivi degli avversari conclusi con un tiro: 10 per il Verona, 11 per il Frosinone, 10 per la Roma. Considerando che la media attuale del Sassuolo è di 14.8 (e prima del trittico di Ballardini superava abbondantemente quota 15), significa che la nuova versione della fase difensiva neroverde concede agli avversari sostanzialmente un terzo di tentativi in meno rispetto all’era Dionisi (comprendendovi anche l’intermezzo di Bigica).

Oggi solo Salernitana, Frosinone ed Empoli concedono più del Sassuolo, che tuttavia mostra un trend in miglioramento e, per questo, fa ben sperare. Sta migliorando anche il dato dei contrasti: a fronte di una media di 13.3 a partita, che fa del Sassuolo la squadra meno efficace della Serie A dopo il Torino (12.2), le partite contro il Frosinone e la Roma ne hanno fatti registrare rispettivamente 21 e 15, mentre delle tre sfide prese in considerazione solo quella con il Verona ne ha fatti segnare meno rispetto alla media (10). Considerando anche l’aumento del dato sugli intercetti (anche qui particolarmente lacunoso sinora per i neroverdi), si può sostenere come, in fase difensiva, quello di Ballardini appaia un Sassuolo che si aiuta di più, in cui il mutuo soccorso tra i reparti inizia a funzionare in termini di tenuta.

La tenuta difensiva, basilare e necessaria, per portare risultati ha bisogno però di fase offensiva che produce e concretizza, ed è lì che il Sassuolo deve cambiare passo in termini di imprevedibilità e capacità di andare a rete. La sistemazione sta avvenendo per gradi, l’obiettivo è che si completi prima che sia troppo tardi.

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