La difesa neroverde è da reinventare. L’ipotesi: contro la Juve si torna a tre
L’infortunio di Toljan complica e non poco i piani di mister Dionisi che attualmente ha solo due terzini
di Stefano Fogliani
SASSUOLO
"Il sistema di gioco lo fanno le caratteristiche dei giocatori". Alessio Dionisi venerdì, alla vigilia della gara contro la Fiorentina, rispondeva così a chi gli aveva chiesto se la difesa a tre sperimentata a Bergamo in Coppa Italia potesse essere un’alternativa credibile all’abituale assetto a quattro. Precisava anche, l’allenatore neroverde, come l’assetto con tre centrali difesivi in campo simultaneamente fosse "un sistema di gioco che ogni tanto utilizziamo a fine gara e che proviamo in allenamento". Aggiunse che il cambio di modulo poteva essere "una possibilità, anche se non nell’immediato".
L’immediato, ovvero la partita contro la Fiorentina, è passato, e l’ipotesi difesa a tre si fa parecchio concreta in vista della gara contro la Juventus che aspetta i neroverdi tra una settimana. Mica che abbia troppa voglia di sperimentare, il tecnico cui l’acuto contro la Viola ha restituito in parte le sicurezze del gruppo, ma l’ipotesi è concreta, visto l’infortunio che gli toglierà – ancora per quanto non si sa, ma probabilmente di sicuro per la gara dell’Allianz – Toljan lasciandolo con soli due terzini di ruolo disponibili. E per giunta destri, dal momento che ai box c’è anche, come noto Vina: restano Pedersen e il baby Missori ad offrire ‘garanzie’ che l’allenatore amiatino immaginiamo valuterà non meno della possibilità di adattare sulla fascia un centrale come Viti o Tressoldi. E valuterà l’ipotesi, crediamo, non meno della possibilità di mettersi a tre, considerato che i centrali disponibili sono quattro, con Viti, Tressoldi e Ferrari possibili ‘braccetti’, i laterali giusto la metà. Il tempo per riflettere, testare e provare non manca, in questa lunga settimana neroverde che accompagna il gruppo al redde rationem contro gli ex Allegri e Magnanelli, e un minimo di curiosità c’è. Anche per capire, in caso di difesa a tre, come verrebbero disegnati centrocampo e soprattutto attacco. Se da una parte infatti la diagonale formata da Henrique, Boloca e Thorstvedt non avrebbe nulla di sperimentale, visto che i tre, quando disponibili, sono (quasi) sempre andati in campo insieme, resta da capire chi possa essere meglio adattare come ‘quinto’. Tanto a destra (con Berardi a tutta fascia) quanto a sinistra (Pedersen? Laurientè? Il Ceide dato in partenza per l’Olanda?) e, una volta risolto quel rebus, eccone un altro per l’attacco. Chi a supporto di Pinamonti? Vedremo: di sicuro, da qui a martedi prossimo, il lavoro, per Dionisi, il staff e i giocatori che andranno eventualmente adattati non manca.
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