L’atteso ritorno di Obiang. Sicurezza a centrocampo

La gara contro la Roma mostra nei numeri l’importanza della sua presenza. Il giocatore è recuperato, può diventare una pedina determinante in questo finale. .

di LORENZO LONGHI -
24 marzo 2024
L’atteso ritorno di Obiang. Sicurezza a centrocampo

L’atteso ritorno di Obiang. Sicurezza a centrocampo

Un nuovo acquisto per il rush finale. Nuovo per modo di dire, perché in realtà Pedro Obiang (foto) – che mercoledì festeggerà 32 anni – non ha bisogno di imparare a conoscere l’ambiente, né di rodarsi all’interno del gruppo e nei meccanismi di gioco, essendo di casa in neroverde ormai dal 2019 e avendone passate di ogni, in questi anni. Operatosi in Finlandia lo scorso 27 ottobre dopo l’infortunio al tendine del bicipite femorale sinistro, Obiang è rientrato a Roma dopo cinque mesi; Ballardini ha deciso di inserirlo nella formazione titolare e la presenza dell’Olimpico ha permesso allo spagnolo di rivedere il campo dopo i soli 9 minuti stagionali, quelli dello scorso ottobre a Lecce: 31 passaggi totali di cui 26 completati per una precisione dell’84%, due conclusioni (una terminata fuori, un’altra respinta), due intercetti: questi sono i dati di Obiang nella partita in casa dei giallorossi, in cui è stato tra i migliori dei neroverdi. Per lui 72 minuti prima della sostituzione con Boloca, in un Sassuolo nel quale la sua presenza si è fatta sentire sia in termini fisici che si sicurezza generale in fase di transizione. Questione di esperienza e di letture, in una partita nella quale anche il minutaggio è stato abbondante, ed è destinato ad aumentare sino ai novanta minuti interi, così come è destinata a migliorare anche la condizione fisica, comunque più che buona considerando la lunga indisponibilità dovuta a operazione e riabilitazione.

In un’ottica di imprevedibilità offensiva, nelle prossime gare Obiang servirà anche per una sua capacità specifica, quella di lanciare i compagni sulla corsa, un aspetto del quale potrebbe per esempio giovarsi Laurienté ma, più in generale, chiunque si troverà ad agire sulla linea dei trequartisti.

In questo senso, da Obiang non si possono attendere i gol, che non sono mai stati la specialità della casa, ma la sua presenza in mezzo finisce per liberare i compagni di alcuni compiti di copertura e ciò, dal punto di vista tattico, potrebbe finire per migliorare anche i numeri della manovra offensiva, ciò che oggi il Sassuolo deve sistemare – dopo essersi meglio organizzato difensivamente con il nuovo tecnico – se vuole centrare l’obiettivo, specie nelle sfide determinanti come gli scontri diretti. Nell’arco di una stagione vissuta sempre ai margini, oggi Obiang, per le sue caratteristiche, può essere realmente l’uomo in più del Sassuolo nella fase decisiva della lotta per la salvezza. In questi giorni, mentre diversi calciatori neroverdi sono in giro per l’Europa con le rispettive nazionali, lo spagnolo naturalizzato equatoguineano è a disposizione del tecnico e sta recuperando il tempo perduto: anche questo aspetto lascia supporre, oltre al peso specifico che ha nel centrocampo neroverde, un suo impiego stabile dall’inizio anche nelle prossime gare.

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