Le foto del fantasista sui social. Domenico Berardi al Gp di Imola mentre la squadra finiva ko al Mapei

L'assenza di Berardi, simbolo del Sassuolo, durante la partita cruciale contro il Cagliari ha suscitato polemiche. Il giocatore si è fatto fotografare al Gran Premio di Imola, sollevando dubbi sul suo attaccamento alla squadra. La stagione del Sassuolo, già compromessa, si conclude con un'amara delusione.

21 maggio 2024
Domenico Berardi al Gp di Imola mentre la squadra finiva ko al Mapei

Domenico Berardi al Gp di Imola mentre la squadra finiva ko al Mapei

La sua assenza in campo aveva già condannato, secondo i più, il Sassuolo – inguaiato quando il 10 si infortunò, a Verona, ormai due mesi e mezzo fa – alla serie B. E la sua assenza anche fuori dal campo, domenica, mentre per il Sassuolo scoccava l’ora più buia, ha fatto il rumore del caso. Già, perché Domenico Berardi, mentre il Sassuolo si giocava la stagione contro il Cagliari, si faceva fotografare a Imola, dove era in corso il Gran Premio di Formula 1. Tutto legittimo, ci mancherebbe, ma un po’ più di tatto nei confronti di quel Sassuolo dentro il quale il talentino calabrese ha speso tutta la sua carriera non avrebbe guastato. Questione non necessariamente di rispetto, ma piuttosto di opportunità: evidentemente, tuttavia, nel calcio dei grandi che il Sassuolo ha lasciato poco prima delle 17 di domenica, l’opportunità non è richiesta. Così, succede che il giocatore-simbolo della favola neroverde che finisce, l’ultima bandiera, invece che ‘esserci’ sceglie di essere altrove: tutto legittimo, ribadiamo, visto che Berardi in campo non ci sarebbe comunque andato, ma non si fa fatica a vedere, in quegli scatti social che lo ritraggono a Imola, la chiusura del cerchio che fu lo stesso Berardi ad aprire ad agosto, quando gelò la festa di inizio stagione dei neroverdi con un’uscita non granchè. "Faremo bene. Se sarò qui, perché non lo so", ebbe a dire Berardi, che anche in altre occasioni era stato vicino all’addio ma mai lo è stato tanto come allora, con l’ombra della Juventus, lunghissima, sullo sfondo.

Si attivarono, allora, le diplomazie del caso, lui saltò le prime due gare di campionato – che il Sassuolo perse – e, scollinata fine mercato, tornò a disposizione. Marchiando a fuoco il suo avvio di stagione, quello che vide il Sassuolo battere in meno di un mese Verona, Juventus e Inter e lui segnare 4 gol in 3 partite.

Sembrava tutto ok: sembrava, appunto, perché poi il destino si è messo di traverso, nei confronti del Sassuolo come di Berardi. Mentre il Sassuolo perdeva terreno – e partite – tra l’autunno e l’inverno, Berardi spariva, suo malgrado, dai radar. Sei gare saltate tra gennaio e febbraio a causa di un’operazione al menisco e a marzo, a Verona, gara 1 dell’era Ballardini, il tendine d’Achille che cede e lo toglie dai giochi. Morale? Per lui 17 presenze e 9 gol, oltre al solito devastante impatto sul gioco neroverde, per il Sassuolo che lo ha perso lo smarrimento che ha portato i neroverdi in B. Una stagione ‘dispari’, insomma, chiusa male dai neroverdi, malissimo dal 10, dimostratosi quantomeno poco sensibile nei confronti del ‘suo’ Sassuolo. Senza voler fare la morale a nessuno, sempre di opportunità, a conti fatti, si tratta.

Stefano Fogliani

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