Modena, la panchina è oro. Dai subentrati già sei gol

A Catanzaro Bozhanaj ha risolto la partita dopo l’ingresso nella ripresa. Da Strizzolo con l’Ascoli a Manconi contro il Bari: non chiamatele riserve.

di ALESSANDRO TRONCONE -
7 novembre 2023
Modena, la panchina è oro. Dai subentrati già sei gol

Modena, la panchina è oro. Dai subentrati già sei gol

Con il gol di Bozhanaj, viene aggiornato anche un altro dato dei primi due mesi e mezzo di campionato canarino. Ed è, senza ombra di dubbio, il dato più decisivo e a dirlo sono i numeri e i punti che tale dato è riuscito a fruttare. Salgono a sei i giocatori capaci di incidere dalla panchina: dopo Strizzolo con l’Ascoli, Abiuso con il Cosenza, ancora Strizzolo con il Pisa, Manconi a Bari, Falcinelli con la Ternana e proprio il ragazzo albanese a Catanzaro (nella foto il suo ingresso in campo al posto di Tremolada).

I conti sono facilissimi, se il Modena si è meritato il podio momentaneo della classifica è perché ha saputo contare sulla caparbietà di chi è entrato a gara in corso e anche su quel pizzico di fortuna che sempre ci vuole in questi casi, nessuno ha bisogno di nasconderlo. Tutto ciò, porta a riflessioni anche un pelo più profonde. Anzitutto, serve riconoscere la predisposizione dell’allenatore al cambiamento e al coraggio di mettere mano alla formazione senza alcuna paura o pregiudizio. Sembra un concetto banale, ma non lo è. Quante volte lo si vede anche in Serie A e in piazze dal blasone internazionale, qualche allenatore a volte fatica a pescare dalla panchina o valorizzare tutto il materiale umano che ha a disposizione. Paolo Bianco non ha timore. Non ha paura. Non ha dubbi. Se un giocatore in settimana dimostra di esserci, se un giocatore (che magari fino a quel momento aveva giocato poco o nulla) merita una chance, lui la concede e apporta anche dei cambiamenti tattici per permettergli di esperimersi al meglio.

L’esempio più eclatante è quello di Edoardo Duca, importantissimo in più moduli. Sulla trequarti quando il Modena gioca ad una punta e due fantasisti alle spalle, sull’esterno quando i canarini si mettono a quattro a centrocampo come a Catanzaro, eventualmente da mezz’ala se mai il Modena dovesse tornare a giocare con il rombo. Altro esempio è Guiebre, il tecnico sa bene che la sua potenza può essere utile in determinate partite e non in altre. L’impavido Bianco non si è fermato nemmeno di fronte al talento di Bozhanaj, atteso e coltivato per tutta l’estate, settembre e ottobre e ora il Modena ha un’ulteriore arma da giocarsi a gara in corso o dall’inizio, mostrandosi ancor più camaleontico come vi abbiamo raccontato dopo la vittoria con la Ternana.

Perché la verità è che questa squadra non ha titolarissimi e non ha seconde linee. Ha una rosa ampia (che all’inizio sembrava anche fin troppo ampia, anche a detta dell’allenatore), profonda, nella quale tutti sanno essere decisivi a loro modo.

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