Sassuolo La Primavera vince lo scudetto

I neroverdi travolgono 3-0 la Roma completando un cammino epico che li aveva già visti battere Atalanta e Inter. Si riparte dai giovani

di STEFANO FOGLIANI -
1 giugno 2024
Sassuolo La Primavera vince lo scudetto

Sassuolo La Primavera vince lo scudetto

Il felice, si fa per dire, paradosso neroverde, vuole la prima squadra che retrocede in Serie B e la Primavera campione d’Italia. Succede, è successo: al resto penseranno Carnevali e Palmieri, quanto è accaduto è giusto le festeggino, oltre che i due già citati, quanti hanno spinto la Primavera neroverde oltre se stessa.

In primis il tecnico Emiliano Bigica, autore di un miracolo che resterà, e poi degli altri che hanno fatto del Sassuolo, arrivato di rincorsa al suo secondo playoff, la squadra che ha eliminato tutti quelli che sembravano più forti. Atalanta, Inter e quella Roma mortificata ieri in coda a partita perfetta. La gara la fa la Roma, ma solo in avvio, quasi a rivendicare quel primato che ne fa, o ne farebbe, la favorita per il tricolore in palio al Viola Park. Strappano sugli esterni, i giallorossi, e sorprendono, sulle prime, un Sassuolo che fatica a registrare distanze tra i reparti e tempi di gioco, ma a fare da comprimario non ci sta, anzi. Pisilli e Costa assaltano sugli esterni, ma il Sassuolo regge, e dopo che Theiner ha arginato Pagano di piede quando non è ancora passata la prima metà della ripresa, risale la china. Con Russo – conclusione larga al 22’ – e con Kumi, a suggerire un equilibrio che la stagione regolare – 11 punti di distacco – non suggerirebbe. I giovanotti in neroverde, però, il loro lo fanno: difendono, mai in affanno, e ripartono, screziano superiorità giallorossa mai troppo evidente e hanno, avrebbero, anche, di lamentare un episodio arbitrale che ‘risparmia’ un possibile secondo cartellino giallo a Oliveras. C’è gara, ed è viva: ancora Russo spedisce sul fondo un buon pallone dai 16 metri poco dopo la mezz’ora e consegna all’intervallo uno zero a zero che è ipoteca, per Bigica e Guidi, per quel che verrà. Si tratta di capire chi la riscatta, l’ipoteca: la Roma volitiva della prima metà del primo tempo o il Sassuolo resiliente che accarezza il successo che non ti aspetti? Una prima risposta prova a darla il Sassuolo, che si porta avanti con l’ex Falasca, che punisce un’indecisione di Marin in uscita, ma non è quella definitiva. La partita infatti, avrebbe quel che serve per restare in bilico – la Roma schiuma rabbia, e aggredisce da subito – ma a darle quel che serve a metterla in discesa ci pensa Cinquegrano che raddoppia e manda in fuga i neroverdi quando siamo a due terzi di match. Sugli esterni la Roma aveva costruito i presupposti di un possibile successo, sugli esterni – Falasca e Cnquegrano, appunto – il Sassuolo costruisce i suoi, non senza passare da Russo, che replica ai laterali neroverdi timbrando il suo 24mo gol stagionale per sigillare il tris dei neroverdi. Preservato ancora da Theiner (su Mannini e Lovak) e dalla chiusura di traiettorie interne che Guidi cerca ancora stravolgendo il suo 11 iniziale – quattro cambi in 10’, cinque in 15’ – ma lasciando, suo malgrado, il proscenio ai neroverdi.

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