Sassuolo, record negativo eguagliato. Soltanto il Verona ha perso di più
Gli stop sono 13 (in 22 gare) come nella stagione 2013/2014. Neroverdi penultimi per ko nella massima serie
di Stefano Fogliani
SASSUOLO
La consolazione di essere ancora virtualmente salvi – l’Udinese e il Verona, come Empoli e Salernitana – nonostante una sola vittoria – e 4 punti nelle ultime 9 giornate – è magrissima, per il Sassuolo. Che oggi si ritrova al Mapei Stadium per l’allenamento con sopra una nuvola che quella dell’impiegato di fantozziana memoria è roba da ridere. Bologna poteva essere la svolta, e per renderla tale il Sassuolo ha fatto il possibile, ma solo fino a quando è stato in vantaggio. Da lì in avanti, un pianto: Bologna rimontante, neroverdi esposti al ritorno dei rossoblù e finale di gara che è una sentenza, che consegna il Sassuolo ai suoi limiti di squadra costruita male, e se riesce ad andare oltre le assenze lo fa solo fino ai due terzi di gara. "Ma le partite non finiscono al 70’", ha commentato, tra lo sconsolato e il contrariato, l’allenatore neroverde Alessio Dionisi, trovando sgradita conferma dell’assunto nelle statistiche che dicono non solo che il Sassuolo è costruito male dalla base – 41 gol subiti sono un’enormità, dopo 22 partite, anche alla luce di un solo clean sheet – ma che sta sviluppando un’inclinazione alla sconfitta che allarma.
Sono 13 gli stop in 22 gare (eguagliato il record negativo del 2013/14) e dallo scorso maggio solo il Verona ha perso di più (17 gare gli scaligeri, 16 il Sassuolo) e solo il Verona ha perso di più in trasferta. Se le vittorie aiutano a vincere, insomma, il Sassuolo gli ‘aiuti’ dovrà cercarli altrove. Non, a occhio, in un organico che depotenziato dalle assenze di Berardi e Toljan (citiamo le più pesanti) cui a Bologna si è aggiunta quella di Henrique ha avuto poco dai chi li ha sostituiti (il Castillejo di Monza è paradigmatico in quel senso) e sta avendo pochissimo anche da chi sostituisce i sostituti.
La prova? Ancora nei numeri: 15 punti persi negli ultimi 30’ di gioco – quando le partite le decidono le panchine – e 14 da situazione di vantaggio, con 14 gol subiti negli ultimi 15’. Anche Erlic, come Dionisi, ha provato a farsi sentire nel dopogara di Bologna ("chi entra deve dare una mano", la sintesi del difensore croato, che ha fatto seguito allo sfogo di Dionisi su chie entra e dovrebbe ‘dare di più’) e chissà che la ripresa dei lavori, oggi, non sia occasione per provare a far quadrato. E tentare di uscire da una situazione dalla quale se si esce, e qui è ancora il Dionisi post Dall’Ara che parla, "tutti insieme, e adesso c’è bisogno di tutti". Tutti ascolteranno? Lo scopriremo solo giocando, ma la classifica, che già scottava, si è fatta rovente. E sabato c’è il Torino al Mapei Stadium…
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