Sassuolo, sono due i punti in più. E la media torna da quota salvezza
La vittoria con la Viola è ossigeno puro. Meglio dello scorso anno, ma la zona calda è a quattro punti
di Stefano Fogliani
SASSUOLO
Poteva andare meglio, nel senso che anche solo non facendosi rimontare dal Frosinone ai tempi belli o dal Cagliari o dal Genoa più di recente la classifica cambiava, e di parecchio. Ma siccome lo sforzo più improbo che sta facendo il tecnico neroverde Alessio Dionisi nei confronti del Sassuolo (e di Sassuolo) è una professione di realismo ci accodiamo, e nel fare i conti al giro di boa non sfugge come la vittoria ottenuta contro la Fiorentina abbia restituito il Sassuolo alla sua stagione. Di retroguardia, certo, ma in linea con quell’obiettivo salvezza che da mesi l’allenatore del Sassuolo definisce ‘unico possibile’. Raggiunto quello, il sottinteso, e magari il prima possibile, "potremo – ha detto ancora Dionisi nel dopogara dell’Epifania – ragionare su altro, ma finchè non ci siamo si sta a quello". Dove ‘quello’ è il campionato del Sassuolo, che gira la boa dell’andata con 19 punti in 19 partite (un punto a gara, media fisiologica per la salvezza) e fa meglio sia di quello della scorsa stagione, che girò a 17 ma chiuse al 13mo posto, sia del primo Sassuolo di serie A (salvo a fine stagione, con 34 punti, nonostante 17 punti all’andata), sia dell’eurosassuolo di Eusebio Di Francesco che, fiaccato dal doppio impegno, nel 2016/17, era 16mo (oggi i neroverdi sono 15mi) con 18 punti. Il 19 che scrive l’oggi dei neroverdi, tra l’altro, è la stessa quota cui girò il secondo Sassuolo di Roberto De Zerbi che nel 2019/20 chiuderà ottavo. Ma quella era la stagione del Covid che finirà in agosto, quindi il paragone non regge. Maglio farli, i paragoni, su stagioni normali e capire come quota 19 valga un temporaneo respiro di sollievo in casa neroverde, dove il fiato si era fatto parecchio corto, complice vittoria che mancava da 40 giorni e una pericolosa propensione a consegnarsi all’avversario della quale ha fatto invece giustizia la serata dell’Epifania, festeggiata a dovere con buona pace del mediocre direttore di gara Abisso e di una Fiorentina che il Sassuolo non batteva dal febbraio di due anni fa.
Tutto ok, quindi? Non scherziamo: i 19 punti con cui il Sassuolo ‘gira’ sono un’ipoteca su quel che si potrà e si vorrà fare, ma il veleno è nella coda, perché la coda (della classifica, ovvio) quest’anno è più agitata del solito. Spieghiamoci: i neroverdi che giravano a 17 la stagione scorsa avevano 5 punti di vantaggio sulla terz’ultima posizione, lo stesso del Sassuolo del 2019/20, mentre il Sassuolo del 2016/17, nonostante i 18 punti, ne aveva addirittura 8. Oggi, i 19 punti dei neroverdi valgono un +4 che rinfranca – senza i tre punti della Befana sarebbe crisi nera – ma nemmeno rassicura. Quindi ha ragione Dionisi a suggerire prudenza e a ricordare che "il nostro campionato è questo". Vincerlo, aggiungiamo noi, è restare in serie A: di questo, a conti fatti, si tratta. Il resto sono chiacchiere.
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