Sergio Pedrazzini. Il presidente ci ritenta: "Daremo continuità»
Il Presidente Pedrazzini si ricandida per continuare il processo di cambiamento nel calcio lombardo, puntando su emendamenti alla Riforma dello sport e maggior supporto alle società dilettantistiche.
Presidente Pedrazzini, si chiude dopo quasi quattro anni il suo mandato. Il motivo più importante per cui ha deciso di ricandidarsi?
"Abbiamo fatto tante cose. E tante altre sono state solo avviate. Il processo di cambiamento dopo la pandemia e la Riforma dello sport ha bisogno di tempo. Un mandato in questa turbolenza non è sufficiente, continuare il percorso avviato sarà di rilevante importanza".
“Siamotornatilocomotiva“ è lo slogan da lei coniato. Ce lo spiega?
"Una regione così importante non può essere vagone: dobbiamo essere propositivi per la Lombardia e per tutto l’apparato nazionale. Il progetto “Calcio come valore sociale ed economico”, è stato preso come riferimento dalla Uefa e portato ad esempio in tutta Europa. Quattro anni fa ci è stato chiesto dalle società di rimettere la Lombardia al centro, lo abbiamo fatto anche nel peso politico".
È stata una campagna elettorale breve ma intensa, dai toni talvolta accesi... Si ritiene soddisfatto?
"Accetto la critica politica: chi ha governato ha fatto, chi non ha governato può solo dire cosa non è stato fatto bene. Prendere del disonesto o del poco trasparente è però qualcosa d’altro, ma finisce lì. Se sarò soddisfatto lo dirò sabato pomeriggio. La campagna è rappresentata soprattutto dal lavoro di questi anni".
Lo stato di salute del calcio lombardo?
"C’è ancora tanta preoccupazione, derivante dagli effetti della Riforma che è un acceleratore di altri indicatori strutturali di crisi, quella del volontariato e quella economica. Ma i risultati ci dicono che la Lombardia in realtà sta molto bene: si parlava di rischio dell’estinzione delle attività sportive e sociali nel momento della pandemia, ma abbiamo mantenuto il numero delle società, aumentato squadre e tesserati. Sul piano sportivo lo stato di salute è molto buono: 26 squadre in Serie D, finali di Coppa Italia maschili e femminili, titoli con le Rappresentative".
La Riforma dello sport come può essere migliorata?
"Abbiamo proposto emendamenti, chiamato ministri ai tavoli e ottenuto risutati, come l’innalzamento del rimborso forfettario ai volontari di 400 euro al mese. Ulteriori emendamenti richiedono tempi lunghi, ma insistiamo. Va alleggerita se non azzerata la responsabilità in termini di sicurezza sul lavoro delle società. Va riconosciuto il credito di imposta sulle sponsorizzazioni in aggiunta ai benefici fiscali. Vogliamo agevolazioni. Leggi che impongono obblighi, ma non prevedono agevolazioni, non sono leggi.
In breve: i tre punti chiave del suo programma.
"Insistere sull’ottenere emendamenti in tema Riforma, oltre a semplificazioni e agevolazioni nel sistema legislativo. Poi, attraverso le riforme dei campionati già attuate e da fare, creare altre opportunità per i ragazzi al fine di ridurre il tasso di abbandono. E il nostro valore sociale deve essere riconosciuto anche da un punto di vista di ristoro economico".
Cosa si aspettano e cosa chiedono, secondo lei, le migliaia di società dilettantistiche della nostra regione?
"Semplificazione, servizi, migliore informatizzazione dei sistemi, sostegno e supporto nei confronti delle istituzioni".
La prima cosa che farà se dovesse essere rieletto...
"Continuerei la corsa in tutte le attività che abbiamo avviato. E organizzerei un confronto con tutte le società attraverso un osservatorio. Il calcio è cambiato, deve evolversi ancora di più attraverso un dialogo costante".
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