Serie C. Cossu: "Il pareggio non serve. I giallorossi devono vincere»
L'Olbia lotta con la crisi di risultati, legata anche alla collaborazione con il Cagliari. Infortuni e prestazioni deludenti pesano sul rendimento. I tifosi esprimono malcontento verso l'allenatore e il presidente. La Recanatese cerca di approfittare della situazione.
La miseria di due punti racimolati nelle ultime otto gare, penultimo posto in classifica con la Fermana ad un’incollatura e la salvezza diretta distante dodici lunghezze, appena otto reti realizzate in casa in quindici partite. Le cifre dell’Olbia sono sconsolanti ed anche sorprendenti all’ottava stagione consecutiva dei galluresi in Serie "C". Per capire se c’è una spiegazione logica a questa clamorosa involuzione abbiamo chiesto lumi ad Alessandro Cossu, notissimo ds ormai da tempo stabilitosi nelle Marche ma dalle origini sarde: "Le fortune dell’Olbia dipendono anche, se non soprattutto, dal consolidato rapporto che negli anni si è instaurato con il Cagliari di cui è una specie di succursale. Due stagioni fa raggiunsero il secondo turno dei playoff proprio con Canzi in panchina e diversi giovani interessanti che davano continuità al progetto. Questo sembra un campionato nato sotto una cattiva stella: Ragatzu ha ormai la sua età, Dessena viene da una carriera prestigiosa ma ha vissuto giorni migliori ed oltre ai problemi difensivi anche davanti stentano terribilmente se pensiamo che Bianchimano non ha ancora segnato un gol. In più ci sono stati diversi infortuni e dunque ecco spiegati gli attuali 22 punti".
Per quanto possa essere un ambiente tranquillo anche ad Olbia è comparso uno striscione di protesta dei tifosi, sul banco degli imputati sia l’allenatore Gaburro sia il presidente Alessandro Marino: "Parliamo però di una realtà piccola per la quale la terza serie è davvero il massimo a cui può ambire. Credo che domenica il fattore campo sarà quasi inesistente e potrebbe approfittarne la Recanatese che ho visto viva e combattiva anche contro il Sestri".
Più volte ci ha fatto un’ottima impressione il giovane Cavuoti: "Anche lui ex Cagliari e so per certo che Ranieri ci ha pensato parecchio prima di dare il suo nulla osta alla cessione. Non si può pretendere però che un ventenne riesca da solo a ribaltare una situazione così complessa".
Dunque i giallorossi debbono puntare all’intera posta. "Per forza, anche perché adesso pareggiare serve a poco. Saranno necessari coraggio e determinazione, tenendo d’occhio chiaramente l’estro di Ragatzu ma alla luce delle ultime partite penso che Sbaffo e compagni si sono totalmente riappropriati di queste caratteristiche".
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