Serie C. Mantova, cavalcata trionfale. Diciotto ostacoli per la B
Ripescato dai Dilettanti con un tecnico esordiente. Ne ha fatte cinque al Padova che non aveva mai perso.
"Piedi ben piantati per terra e avanti a testa sempre bassa con la massima determinazione". Può essere considerato il motto in casa del Mantova dopo l’inequivocabile 5-0 inflitto al Padova, secondo in classifica. Un blitz esterno che ha lanciato un segnale più che chiaro al campionato. La squadra di Davide Possanzini non si trova certo in vetta al girone A di serie C per caso ed è decisa a rimanerci sino in fondo. L’attacco più prolifico del raggruppamento e la difesa meno battuta sono alla base della striscia di vittorie consecutive che ha proiettato la formazione virgiliana al comando con sette punti di vantaggio sui biancoscudati veneti e otto sulla Triestina, le due rivali che ancora non vogliono arrendersi. Come ha sottolineato lo stesso tecnico biancorosso già negli spogliatoi dell’Euganeo, la strada per coronare il grande sogno della promozione in serie B è ancora molto lunga. Resta da giocare praticamente tutto il ritorno (18 partite), con tanti ostacoli impegnativi. A cominciare dalla sfida casalinga di domenica con l’Arzignano.
Per questo in casa virgiliana si vuole mantenere alta la concentrazione e lo stesso Possanzini, dopo avere elogiato il suo gruppo per la splendida prestazione messa in mostra a Padova, ha voluto invitare i biancorossi a continuare sulla strada fin qui percorsa, continuando a puntare sul gioco propositivo che sta diventando il marchio di fabbrica di questo Mantova. Basta volgere lo sguardo all’indietro solo di alcuni mesi per ritrovare tutto l’ambiente virgiliano deluso per l’amara retrocessione in serie D. L’inizio della nuova stagione, però, ha cambiato in modo radicale le carte in tavola. In estate il presidente Piccoli ha deciso di rilanciare la sfida ed il nuovo direttore tecnico Botturi si è trovato a costruire una squadra da zero, individuando ventiquattro giocatori per costruire un organico nuovo di zecca. Il coraggioso progetto di un Mantova tutto nuovo non ha voluto farsi mancare proprio nulla e non solo la compagine virgiliana, appena riammessa in serie C, si è presentata ai nastri di partenza con un gruppo interamente da amalgamare, ma ha deciso di puntare su un allenatore come Possanzini, alla prima esperienza dall’inizio della stagione alla guida di una squadra professionistica.
Un mix reso quanto mai efficace da una salda cultura del lavoro (non a caso l’inizio del girone di ritorno è stato preceduto dal ritiro a Veronello), che ha seguito con grande convinzione la via maestra di un calcio sempre propositivo. A questo punto al traguardo della serie B, che solo poche settimane fa neppure il tifoso più ottimista avrebbe osato sperare, mancano ancora diciotto ostacoli da superare, ma il Mantova, che non intende fermarsi proprio sul più bello, ha maturato la consapevolezza necessaria per far valere in campo tutte le sue doti.
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