L’Inter soffre ma piega il Venezia: decide Lautaro. Sverko pareggia al 97’, ma c’è il Var

I nerazzurri vincono a San Siro 1-0 una partita difficile contro il Venezia grazie a un colpo di testa di Lautaro. Al 98’ pareggia Sverko ma c’è un tocco di mano galeotto

di MANUEL MINGUZZI -
3 novembre 2024
Inter-Venezia 1-0

Inter-Venezia 1-0

Milano, 3 novembre 2024 – Partiamo dalla fine, cioè al 97’. Sverko piazza lo stacco vincente all’ultimo secondo utile e infila la palla in rete per un incredibile uno a uno a San Siro con l’Inter. Esulta tutta la panchina veneziana, tutti entrano in campo a gioire, sembra compiersi il miracolo, ma il Var interviene e vede ciò che Ferrieri Caputi non aveva visto, cioè un tocco di mano del lagunare prima che la palla entrasse. Il boato di San Siro sancisce la vittoria della squadra di Inzaghi, giunta in maniera sofferta e solo grazie a un gol di Lautaro nel secondo tempo su perfetto assist di Dimarco. Un grande spavento per l’Inter che di certo non ha giocato difensivamente una bella partita, come spesso gli è capitato in questo avvio di stagione, ma ha comunque accorciato il divario dal Napoli sconfitto dall'Atalanta.  

Inter non perfetta e sprecona

Inzaghi non fa turnover in vista dell’Arsenal e rischiera la coppia Lautaro-Thuram davanti, sulle fasce ci sono Dumfries e Dimarco. Di Franceso sceglie invece Oristanio a sostegno di bomber Pohjanpalo. La partita chiaramente la deve fare l’Inter, per forza tecnica e qualità, ma il Venezia è coraggioso e non disdegna il pressing alto a costo di lasciare qualche spazio in ripartenza. La prima occasione è nerazzurra dopo pochi giri di lancette con una mezza girata di destro di Lautaro che fa la classica barba al palo. Per non dare punti di riferimento Inzaghi sceglie una importante rotazione a destra con Barella a dare ampiezza in fascia e Dumfries ad accentrarsi e tagliare verso l’area, infatti spesso Bastoni sventaglia a tutto campo per scoprire il lato debole della difesa lagunare. L’Inter prende in mano con autorità la partita e assedia l’area. Al quarto d’ora corner di Dimarco e girata aerea di Lautaro che danza davanti allo specchio senza entrare. Venezia in difficoltà al cospetto della tecnica nerazzurra che elude molto bene la prima linea di pressing e ci prova anche Bastoni con un sinistro dalla distanza che sfila di poco alto. Un’altra grande chance per i nerazzurri arriva attorno alla mezz’ora con una rubata di Dimarco che scatena il 4 contro 2 in ripartenza, ma Thuram e Barella cincischiano e alla fine nessuno conclude a rete. Venezia salvo quasi miracolosamente. I padroni di casa continuano a sprecare nonostante le numerose occasioni, nella fattispecie Thuram che resiste ad Altare su lancio lungo dalle retrovie ma sceglie la potenza e non la precisione. Risultato? Palla fuori. Poco dopo è Mkhitaryan a cestinare l’ennesima chance con una bella verticalizzazione di Lautaro per Dumfries, il quale è perfetto nell’assistenza al centro verso l’armeno che spara addosso a Stankovic. E a forza di sbagliare gol si rischia di subirlo. Accade al 41’ quando Sommer compie un autentico miracolo sul piatto destro ravvicinato di Oristanio. Che parata. All’intervallo, nonostante le tante occasioni da gol, il risultato è incredibilmente sullo zero a zero.  

Decide Lautaro, poi Sverko e il braccio

A inizio ripresa il Venezia sembra spaventare l’Inter con l’ingresso di Busio, che rende più di qualità la fase di possesso palla, con un paio di situazioni potenzialmente pericolose, ma con una ficcante ripartenza in verticale i nerazzurri passano. L’azione l’avvia e la chiude Mkhitaryan, che riceve il perfetto assist teso di Dimarco. Festa a San Siro, ma c’è il Var che rileva un fuorigioco dell’esterno sinistro e annulla tutto. Si resta in parità. Tempo un minuto e Pohjanpalo scalda i guantoni di Sommer, con una Inter troppo disattenta dietro. Partita apertissima, ci sono occasioni da una parte e dall’altra, Pohjanpalo spaventa il Meazza di destro, in area lagunare è invece Lautaro a cercare l’assist per Thuram ma Stankovic ci mette la manona. Una partita così, però, non può stare ancora a lungo senza gol, sarebbe incredibile, e allora l’Inter riesce a sbloccarla al 65’, quando Dimarco pesca la parabola perfetta per la zuccata in tuffo di Lautaro: dinamica fantastica e 1-0 Inter, stavolta tutto regolare. I nerazzurri possono dilagare ed è ancora Dimarco a mettere in porta i compagni, con Thuram che spreca l’ennesima chance sparando addosso al portiere. Di certo non è una partita noiosa, ma l’Inter continua a tenere in gioco il Venezia e considerando le disattenzioni difensive è un rischio non chiudere il match. Inzaghi, allora, sceglie di cambiare con una tripla sostituzione: dentro Calhanoglu, Bisseck e Taremi per Barella, Bastoni e Lautaro. Di Francesco sceglie invece Duncan ed Ellertsson per cercare di inserire più dinamismo al centrocampo. I lagunari, ovviamente, si scoprono e questo concede spazi in contropiede all’Inter, che tuttavia resta imprecisa su alcune situazioni nella zona calda. L’occasione per chiuderla c’è a dieci dalla fine con una zuccata di Thuram che trova la reattività di Stankovic. Succede inoltre che sulla ribattuta Taremi è murato sul più bello da Sverko, che ha il braccio largo e sarebbe rigore ma c’è una posizione di offside della punta francese e allora il Venezia rimane in partita. Il tecnico ci prova con l’ultimo cambio per un finale a trazione anteriore e così tocca a Yeboah per ravvivare ulteriormente l’attacco. Gli ultimi minuti sono abbastanza vivaci, perché il Venezia non ha più schemi e prova a pareggiare, l’Inter può far male in contropiede senza riuscirci così c’è sempre la sensazione che possa succedere qualcosa. Calhanoglu ha un guizzo dalla distanza e Stankovic è ancora una volta bravo a farsi trovare pronto. Pure de Vrij va vicino al secondo con un bel terzo tempo cestistico su sviluppi di corner: palla a lato. Inzaghi si agita in panchina perché i suoi continuano ad attaccare mentre servirebbe gestire palla e far correre a vuoto gli avversari, così i richiami sono molteplici per avere un uomo in più a copertura del risultato. I lagunari assaltano soprattutto negli ultimi due dei sette di recupero concessi da Ferrieri Caputi, e proprio allo scadere, senza buttare palla, con un’azione manovrata, arriva lo stacco vincente di Sverko sopra Bisseck. C’è però un lungo check del Var che sancisce il tocco di mano di Sverko, che è irregolare. Boato di San Siro per una vittoria sofferta e importante.

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