Inter, Atalanta battuta 2-0: è mini fuga Scudetto

I campioni d'Italia passano al Gewiss Stadium nella ripresa con Carlos Augusto e Lautaro Martinez

di MANUEL MINGUZZI
16 marzo 2025
Carlos Augusto segna l'1-0 per l'Inter contro l'Atalanta

Carlos Augusto segna l'1-0 per l'Inter contro l'Atalanta

Bergamo, 16 marzo 2025 - L'Inter si prende una mini fuga Scudetto. I campioni d'Italia in carica sfruttano il pari del Napoli a Venezia e vincono lo scontro diretto di Bergamo contro l'Atalanta, al termine di una partita dura, intensa, ma decisa dall'esperienza dell'Inter che passa nella ripresa prima con uno stacco imperioso di Carlos Augusto e poi, nel finale, con un destro secco di Lautaro. L'Atalanta non ha invece trovato le risorse di cui aveva bisogno, specialmente Lookman e Retegui, e in più si è complicata la vita da sola con l'espulsione di Ederson per proteste. Inzaghi a più tre su Conte e più sei su Gasperini, sarà una sosta serena. 

Primo tempo equilibrato

Gasperini conferma le indiscrezioni della vigilia e sceglie Pasalic per completare l’attacco con Lookman e Retegui, mentre Inzaghi rispolvera la Thu-La con Dumfries e Augusto esterni. L’avvio è subito di alto ritmo, come da consuetudine per due squadre offensive, con l’Atalanta che accetta gli uno contro uno difensivi e l’Inter che ovviamente si appoggia sulla debordante fisicità di Thuram. Proprio il francese ha la prima occasione della partita, con una splendida invenzione di Lautaro, ma il sinistro colpisce il palo, poi la difesa si salva in extremis sulla ribattuta. Decisamente meglio l’Inter con le giocate in verticale della Thu-La che pescano spesso in castagna Hien e Djimsiti, ma le conclusioni si infrangono sul muro della Dea che regge. L’Atalanta produce uno squillo al 18’ con un cross di De Roon e la girata aerea di Pasalic: colpo di reni di Sommer. Sale di colpi l’Atalanta nella fase centrale con una riaggressione furiosa e l’Inter inizia a soffrire, soprattutto sul lato sinistro dove Lookman si mette in moto e spesso sono accelerazioni difficili da contenere. I nerazzurri ospiti faticano di più ad arrivare in area e così Lautaro ci prova da fuori: alto. Resta però una partita di duelli, di intensità, di seconde palle e lotta furibonda per ogni centimetro di campo e il tatticismo, nonostante l’importanza della sfida, non si percepisce. Non ci sono nitidissime occasioni, solo potenziali chance, ma c’è sempre la sensazione che possa succedere qualcosa. L’Inter ci prova ancora in zona 40’ con un destro di Bastoni che sfila a lato, ma rischia dietro quando Lookman scappa a Pavard con un tunnel e poi scarica il destro di mezzo esterno che si spegne sul fondo. Il match vive su un equilibrio sottile tra due squadre che si pressano a tutto campo e chi riesce a prendersi un vantaggio in transizione può trovare la via della porta. Non ci sono gol in un piacevole primo tempo, ma l’idea che possano essercene successivamente rimane.

Augusto e Lautaro, l'Inter va

La ripresa si apre con una lunga interruzione per un malore sugli spalti nel settore ospite, poco prima di un corner nerazzurro. Si attende l’intervento dei medici prima di poter riprendere il gioco e proprio sulla battuta dalla bandierina di Calhanoglu sbuca la testa vincente di Carlos Augusto, che batte Carnesecchi al minuto 54. Gasp decide di cambiare subito e sceglie De Ketelaere e Ruggeri per Pasalic e Bellanova, allo scopo di dare maggior peso offensivo alla squadra. Ederson tenta la botta da fuori, ma esce strozzata e la palla termina la sua corsa abbondantemente a lato. Gli uomini di Gasperini tentano la reazione, ma dietro sono più scoperti e Calhanoglu, privo della copertura di Pasalic, trova maggiori spazi. Proprio il turco di destro impegna Carnesecchi al 64’. Il problema per Inzaghi è invece un intoppo muscolare per Dumfries che deve lasciare spazio a Bisseck dato che quinti di centrocampo a destra non ce ne sono a disposizione. L’Inter, in ogni caso, riesce a controllare bene la partita, merito anche di Acerbi che limita molto bene Retegui, mentre su Lookman ci sono costanti raddoppi di marcatura. Gli ospiti hanno un bel sussulto al 72’. Prima Thuram innesca il destro di Barella murato da De Roon, poi Lautaro segna in mischia ma Massa vede un fallo del numero dieci su Djimsiti e si resta così. La capolista comincia a sfondare in ripartenza e soprattutto in zona centrale ci sono spazi, così Gasperini prova a gettare dentro altri attaccanti con le scelte Maldini e Samardzic per l’ultimo quarto di gara. Il neo entrato tenta un destro da appena dentro l’area su servizio di Lookman, ma la palla si spegne debole e centrale tra le braccia di Sommer. L’Atalanta si fa male da sola, Ederson protesta con Massa per un duello con Thuram e si becca il giallo, poi applaude sarcasticamente l’arbitro e la naturale conseguenza è il rosso. L’ultima carta Dea è Brescianini, ma la partita appare compromessa con un gol da recuperare e un uomo in meno. L’Inter spreca la chance per il secondo, quando Thuram smarca con un tacco Augusto, poi cross per il solo Bisseck che cicca clamorosamente il pallone. Il gol è nell’aria, arriva all’87 con Barella che pesca con un prezioso filtrante Lautaro: diagonale fulmineo e 0-2. Game set and match per l’Inter che dunque passa al Gewiss Stadium, stacca l’Atalanta di sei punti e di tre il Napoli. Il big match Scudetto è di Inzaghi, mentre Gasp, nervoso, protesta e si fa cacciare con l'Inter che spreca il terzo con Frattesi. In un maxi recupero per l'interruzione iniziale c'è anche il secondo giallo per Bastoni, che finisce sotto la doccia a sette dalla fine. Nulla che possa cambiare lo spartito della gara. E' festa per l'Inter che va in fuga.

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