Nations League 2023, Spagna-Italia 2-1: Joselu beffa gli azzurri allo scadere

Gli iberici volano in finale, dove se la vedranno con la Croazia. Niente da fare per gli azzurri, che con un rigore trasformato da Immobile avevano impattato la rete iniziale di Pino

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
15 giugno 2023
Spagna-Italia 2-1

Spagna-Italia 2-1

Enschede (Olanda), 15 giugno 2023 - La Croazia il suo biglietto per la finale della Nations League 2023 l'ha già staccato battendo l'Olanda dopo i supplementari: stavolta non serve l'extra-time, perché proprio a ridosso del triplice fischio Joselu manda la Spagna all'atto conclusivo e l'Italia alla 'finalina' contro l'Olanda. Italia che aveva impattato male il match andando presto in svantaggio: rete di Pino, con tanti ringraziamenti alla doppia frittata di Bonucci. Il rigore guadagnato da Zaniolo (fallo di mano di Le Normand) e trasformato da Immobile sistema la situazione per gli azzurri, che addirittura sorpassano con Frattesi prima che il VAR rilevi una posizione irregolare del centrocampista. Lo stesso VAR che, a ridosso del triplice fischio, invece non salva l'Italia sul guizzo da distanza ravvicinata di Joselu, tenuto in gioco dalla difesa di Roberto Mancini. Il ct appare ovviamente insoddisfatto nell'immediato dopopartita: eppure, non ha convinto la scelta di aver rinunciato a un attaccante puro per provare a emulare il gioco degli iberici, che invece hanno trovato la rete proprio con un centravanti vecchio stile come Joselu. Una beffa nella beffa per l'Italia, che tornerà in campo domenica alle 15 per provare a salire almeno sul podio virtuale della Nations League, l'ex isola felice dopo la cocente delusione della mancata qualificazione ai Mondiali 2022.

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Le formazioni ufficiali

  De La Fuente sceglie un 4-2-3-1 aperto da Unai Simon, protetto da Navas, Le Normand, Laporte e Alba, a loro volta schermati da Rodri e Merino: l'unica punta è invece Morata, assistito da Rodrigo, Gavi e Pino. Mancini risponde con un 4-3-3 con Donnarumma tra i pali: la difesa è composta da Di Lorenzo, Toloi, Bonucci e Acerbi, con Frattesi, Jorginho e Barella a centrocampo. Al centro dell'attacco va invece Immobile, rifornito da Zaniolo e Spinazzola.  

Primo tempo

  La Spagna parte forte e prima, al 2', sfiora la rete del vantaggio con un'incursione in area di Rodri respinta da Bonucci sul più bello e poi, dopo un giro di lancette, la trova con Pino: nel mirino ci finisce proprio Bonucci, che all'altezza del limite della propria area si fa rubare la sfera con troppa facilità prima di 'ripetersi' anche sul seguente rimpallo. L'Italia non ci sta e carica a testa bassa a caccia del pareggio, con l'occasione buona che si palesa all'11', quando un tiro al volo di Zaniolo, lanciato da Jorginho, viene deviato dalla mano di Le Normand: sul dischetto si presenta Immobile, che spiazza Unai Simon. Gli azzurri sono galvanizzati e infatti sorpassano gli iberici al 21' con Frattesi, pescato da Jorginho ma anche dal VAR, che vanifica la prodezza a causa della posizione di fuorigioco del centrocampista del Sassuolo. Scampato il pericolo, la Spagna torna in attacco al 27' con Morata, che calcia dal limite: Donnarumma respinge e Acerbi completa poi il disimpegno spazzando la palla in corner. Gli iberici si fanno preferire sul piano della manovra, ma gli azzurri, appena possibile, si rendono pericolosi senza tuttavia trovare il guizzo buono per spaventare Unai Simon. Al 42' è invece Morata a spaventare ancora Donnarumma con una botta centrale su suggerimento di Gavi. Sul ribaltamento di fronte si fa vedere a sorpresa Toloi, che con un bolide scavalca di poco la traversa: si tratta dell'ultima emozione di una prima frazione forse più equilibrata del previsto che, in effetti, si chiude con il risultato più giusto.

Secondo tempo

  La Spagna rientra in campo senza Rodrigo, rilevato da Asensio: lo stesso fa Mancini, che all'intervallo sostituisce Spinazzola e Bonucci con Dimarco e Darmian. Le mosse buone sembrano quelle di De La Fuente: è il 49' e Asensio dialoga con Merino, che da zero metri deve fare i conti con i grandi riflessi di Donnarumma, mentre sul prosieguo dell'azione Morata, spalle alla porta, grazia gli azzurri mandando la sfera incredibilmente sul fondo. Al 52' Donnarumma è decisamente più impreciso in uscita su una punizione insidiosa battuta da Alba: Rodri in acrobazia non ne approfitta, mandando la palla sopra la traversa. Dopo un inizio di seconda frazione a dir poco scoppiettante, soprattutto dalle parti della porta azzurra, i ritmi calano. Mancini prova a scuotere i suoi inserendo Chiesa e Cristante per Immobile e Jorginho: ne viene fuori un'Italia apparentemente senza una prima punta di ruolo, quasi a voler emulare quanto di solito professato proprio dalla scuola spagnola. L'idea del ct paga, perché al 65' Zaniolo, Dimarco e Frattesi ricamano in velocità mandando in tilt la difesa iberica: Unai Simon, con un gran riflesso, salva i suoi sulla botta di prima intenzione di Frattesi. De La Fuente cambia ancora: fuori Gavi, Merino e Pino e dentro Canales, Fabian Ruiz e Ansu Fati. Mancini è costretto a togliere dalla mischia l'acciaccato Frattesi, rilevato da Verratti. La Spagna ne esce rinfrancata dall'ennesimo giro di sostituzioni e all'81' sfiora la rete con un tocco ravvicinato in area piccola di Morata su suggerimento di Alba: Acerbi chiude all'ultimo secondo e si rifugia in corner. E' di fatto l'ultimo guizzo della partita di Morata, che lascia poi il campo appannaggio di Joselu. Proprio quest'ultimo realizza il 2-1 per i suoi all'89' con un tocco da distanza ravvicinata dopo aver sfruttato una conclusione di Rodri che, grazie a un paio di deviazioni, diventa un comodo assist per un giocatore non nuovo a trovare reti pesantissime nei pochi minuti a disposizione in campo: vane per gli azzurri le proteste per un fuorigioco di fatto inesistente. L'Italia ha appena i 4' di recupero a disposizione per poter agguantare il nuovo pareggio. Niente da fare: di fatto non succede più nulla e così in finale vola la Spagna, brava e fortunata, a scapito di un'Italia meno brava e meno fortunata in almeno un paio di occasioni. Per gli iberici adesso l'ostacolo si chiama Croazia, mentre gli azzurri se la vedranno nella 'finalina' contro l'Olanda con l'obiettivo di centrare il terzo posto: una magra, magrissima consolazione.  

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