Spalletti e l’Italia dei rischi calcolati. Difesa a tre e punta unica per il sogno

Luciano si affida al blocco Inter e la Nazionale va: verso Euro 2024 il ct ha già ritrovato una vera squadra

di PAOLO GRILLI -
26 marzo 2024
Spalletti e l’Italia dei rischi calcolati. Difesa a tre e punta unica per il sogno

Spalletti e l’Italia dei rischi calcolati. Difesa a tre e punta unica per il sogno

Non era certo tra le favorite, l’Italia di Mancini che fece suo l’Europeo. Proprio come quella di Spalletti: una Nazionale dalla qualità diffusa, ma senza stelle conclamate. La mini tournée americana degli azzurri non ha regalato meraviglie. Ma due vittorie e sorrisi, quelli sì. La Nazionale di Lippi che salì sul tetto del mondo nel 2006, giusto per frugare nei ricordi, nei due test che fece oltreoceano un anno prima della cavalcata trionfale non andò oltre due pareggi, l’anno precedente, contro la Serbia e proprio l’Ecuador. Corsi e ricorsi storici che autorizzano ottimismo, anche se tutti, Spalletti in testa, sanno che certe nazionali – Francia, Inghilterra, Portogallo e Germania, in ordine sparso – partiranno decisamente davanti a noi a Euro 2024.

Mancano meno di tre mesi al grande appuntamento, che brilla anche del sogno di un bis storico, e l’ensemble azzurro prende forma. Lo spirito è ritrovato dopo lo choc dell’addio di Mancini, la performance in sé va e viene, ma si intravede la mano di Luciano: che in otto gare da ct ha vinto cinque volte e solo una volta ha perso, con l’Inghilterra. Le note più positive sono senz’altro quelle di Pellegrini, ritrovato anche in azzurro dopo il riscatto con la sua Roma, di Barella – come se ci fossero dei dubbi – e di Retegui, un numero 9 senza un curriculum corposo, ma con la garra e la prestanza che sono richieste. Pure Zaniolo, con la maglia della Nazionale, sembra trasformarsi. Ed è un fattore, nell’attacco variabile di Spalletti, con gli esterni più arretrati e posizionati verso il centro a supporto della punta. La grande intercambiabilità in avanti prevede anche i contributi di Raspadori (forse il meno positivo in Usa, da falso nueve), Chiesa e Zaccagni.

L’imprevedibilità è uno dei cardini attorno a cui Spalletti vuole realizzare l’impresa. Va in questo senso la scelta di una difesa tre, molto più di un esperimento. Perché poi, in realtà, sarebbe una svolta fatta con grande logica. L’Inter che domina il campionato vanta questa soluzione nel suo scacchiere, e il ct vuole giustamente attingere a piene mani nei gruppi che più funzionano. Darmian e Bastoni, con l’Ecuador, hanno giocato a occhi chiusi, in un dialogo continuo anche con gli esterni Dimarco e Bellanova. In mezzo, poi, Barella e Jorginho danno il mix di dinamismo e visione che serve.

Under 21. Ci sarà anche Spalletti sulle tribune del ‘Paolo Mazza’ per osservare l’Under 21 guidata da Carmine Nunziata, in campo oggi alle 18.15 contro la Turchia (diretta Rai 2). L’obiettivo è quello di dare continuità al successo di venerdì contro la Lettonia e di conservare quindi il primato nel Gruppo A. La Turchia a Ferrara si giocherà una chance importante di tornare in lotta per il secondo posto.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su