Spalletti, una storia da riscrivere. Italia più concreta per il rilancio

Venerdì la Nations, esame Francia: mea culpa del ct per una “estate bruttissima“. Barella, operato, è out

di LUCA MIGNANI -
3 settembre 2024
Spalletti, una storia da riscrivere. Italia più concreta per il rilancio

Luciano Spalletti, 65 anni, è commissario tecnico dell’Italia dal settembre 2023

Un po’ ricomincio da tre, un po’ ritorno al futuro. Luciano Spalletti alla regia: di un film già visto e che non vuole rivedere. Soprattutto, di una storia tutta da (ri)scrivere e che si vuole decisamente diversa dall’ultima puntata, a partire dalle due gare di Nations League contro Francia (venerdì, a Parigi, ore 20.45) e Israele (lunedì prossimo, stessa ora, alla Bozsik Arena di Budapest).

Il ct riavvolge il filo dopo la disfatta europea ancora nella memoria. Come Pollicino raccoglie le briciole, ma il sapore è diverso. Così come qualche concetto. Anzi, si va quasi agli antipodi. Versione uno, nella conferenza di fine giugno: "I calciatori li ho scelti io e la responsabilità è mia, ma in futuro farò scelte differenti". Versione due, nella conferenza di ieri: "Tutto ciò che mi succede intorno dipende sempre da me al 100%, i giocatori sono esentati da questa responsabilità". Un "ma" e un "esentati" che cambiano il senso delle "responsabilità".

Termine, quest’ultimo, che porta alla mente anche altre frasi del ct: "Nella riunione pre-gara, prima della sfida con la Svizzera, abbiamo chiesto chi non si sentiva di battere i rigori. Chi voleva batterli ha alzato il braccio, ma ce ne sono stati diversi che lo hanno tenuto giù. Non volevano batterli. Lì diventi responsabile davvero, non in allenamento".

Ancora quella responsabilità che, ora, addossa completamente sulle sue spalle. Un po’ un rinnegare se stesso, forse ("ora meno pressione sui giocatori").

Un po’ un voler voltare pagina, spazzando via la polvere, al limite anche sotto il tappeto. Ciò che non varia, invece, è il voler cambiare. Qui Spalletti riparte dritto per dritto da dove aveva lasciato: più gamba, più freschezza, più concretezza anche. Magari sulla falsa riga della Spagna che ha salutato anni di acclamato tiki taka per un calcio più verticale, di ripartenza, non senza qualità, non senza gioventù. Le parole d’ordine, dunque: "Fare qualcosa di diverso e nuovo in merito alla carta d’identità" e "3-5-2 o varianti". Si ricomincia da tre scelte manifesto: i volti nuovi Brescianini e Okoli, il ritorno di Tonali. Si rivedono anche Udogie, Ricci, Kean. Rispetto agli azzurri in Germania mancano soprattutto Cristante, Darmian, Mancini e Jorginho, oltre a Chiesa non al meglio (Scamacca e Scalvini sono infortunati, Barella ha subito ieri un live intervento al naso e rientrerà con l’Inter tra qualche giorno). "Un nuovo gruppo, una nuova squadra": un nuovo Spalletti, anche. Riveduto, corretto. E proiettato verso il futuro. Gli esami, però, iniziano presto.

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