A caccia di un’impresa targata D’Angelo. Ora lo Spezia è finalmente una squadra

Negli ultimi sei campionati, dopo 24 giornate, mai si era verificato un divario così elevato tra la zona retrocessione e la zona salvezza

di FABIO BERNARDINI -
14 febbraio 2024

A caccia di un’impresa targata D’Angelo. I tifosi aquilotti, ai quali bisognerebbe fare un monumento per la passione e l’attaccamento che continuano a profondere pur a fronte di costanti e cocenti amarezze, si stanno aggrappando quasi unanimemente all’omone di Pescara per alimentare le speranze di salvezza del loro Spezia. La frase proferita dal tecnico abruzzese dopo il match con la Cremonese ("Non mi pento di aver accettato la proposta dello Spezia, la squadra la salviamo"), unitamente alle sue competenze e alla sua capacità di compattare le forze in campo - ora lo Spezia è, finalmente, una squadra che lotta fino all’ultima stilla di sudore, pur al netto di limiti conclamati nelle due fasi - rappresentano per i supporter aquilotti dei punti fermi sui quali fare perno nei momenti di scoramento attuali, conseguenza di una classifica avvilente.

L’irrefrenabile gioia del tecnico aquilotto al gol del pareggio di Di Serio al ‘Liberati’ è indicativa di quanto sia stato importante, per il suo Spezia, non aver perso lo scontro diretto di Terni al fine di proseguire nel difficile percorso di crescita tecnico-tattico e di personalità. È un punto che muove poco la classifica, ma che è da ritenersi fondamentale per il morale della truppa, alla costante ricerca di sicurezze che solo la continuità di risultati positivi possono ingenerare. A ciò si aggiungano i contributi qualitativi dei neo arrivati che fanno ben sperare: Di Serio entusiasmante a Terni, Jagiello e Nagy con il Catanzaro, Falcinelli e Mateju a Pisa. Ciò detto, la salvezza diretta resta un’impresa, fosse altro per il distacco di cinque punti che si è venuto a determinare tra le squadre relegate in zona retrocessione, tra le quali lo Spezia, a 22 punti e la coppia Sud Tirol e Sampdoria ‘salve’ a 27. Negli ultimi sei campionati cadetti, dopo 24 giornate, mai si era verificato un divario così elevato tra la zona retrocessione e la zona salvezza. Nel precedente campionato, di questi tempi, la classifica recitava: Cosenza 22 punti, Benevento 23, Spal 24, Brescia 25, Perugia 26, con Como, Venezia e Cittadella ‘salve’ a 27 punti. Conforta il percorso del Cosenza che riuscì a recuperare posizioni salvandosi con 40 punti ai playout contro il Brescia, una quota che, con l’aggiunta di qualche punto (42), potrebbe essere attendibile anche nell’attualità in tema salvezza diretta. Anche nel torneo 2021-22 la distanza dalla zona salvezza era di un solo punto: Pordenone 12 punti, Crotone e Vicenza 14, Cosenza 19, Alessandria 23, Spal ‘salva’ a 24. Stesso refrain nel campionato 2020-21 con il Brescia e la Cremonese al 16° e 15° posto a 26 punti, dietro a Reggiana e Vicenza (27 punti) in zona tranquilla. Il gap dalla zona sicura, alla 24° giornata, era ridotto anche nei campionati 2019-20 (Venezia al 16° posto con 28 punti, Pisa al 15° con 30), 2018-19 (Foggia e Palermo al quintultimo posto con 22 punti, lontani un solo punto dalla confort-zone occupata dal Livorno con 23 punti), 2017-18 (Entella al 16° posto con 24 punti, Brescia al 15° posto con 26 punti).

Statistiche alla mano, lo Spezia dovrà correre, andando oltre la soglia della normalità, se vorrà recuperare il terreno perduto e mantenere la Serie B senza ricorrere ai playout.

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