D’Angelo ha dato una scossa all’ambiente. Ma le certezze sono ancora pochissime

Il tecnico ha limitato a tre le sostituzioni: segnale inequivocabile di una rosa cortissima dove i titolari non hanno ricambi all’altezza

11 dicembre 2023
D’Angelo ha dato una scossa all’ambiente. Ma le certezze sono ancora pochissime

D’Angelo ha dato una scossa all’ambiente. Ma le certezze sono ancora pochissime

L’ultima volta che lo Spezia aveva vinto, a Piacenza c’erano trenta gradi e le nostre spiagge erano affollate. Quasi sotto Natale, la cura D’Angelo ha finalmente riportato i tre punti e qualche speranza in più per una salvezza che comunque resta tutta da conquistare. Che il tecnico abbia dato un bello scrollone all’ambiente è evidente, dopo quattro settimane di lavoro. Il match di Ascoli è stata la summa di un mese di valutazioni, con i suoi promossi e bocciati, con le inevitabili conseguenze da trarre in sede di mercato. Le sole tre sostituzioni di giornata sono un segnale inequivocabile, così come le esclusioni dai convocati. Serpe è stato il primo a finire fuori, per quanto non avesse demeritato quando era stato chiamato in causa contro il Cosenza e in generale non sembri un giocatore inferiore a Muhl, tutt’altro. Sul pullman per Ascoli non è salito Moutinho, evidentemente tagliato fuori dopo l’autogol col Parma, che ne ha messo a nudo limiti insormontabili. In panchina sono rimasti a guardare, oltre a Krollis, i vari Gelashvili, Cipot, Moro e persino il vecchio Ekdal, che evidentemente non sono piaciuti nello spezzone giocato contro gli emiliani sabato scorso. Tra tanti bocciati, finalmente si è rivisto Hristov, il primo vero acquisto di questo inverno: per lui un’uscita dal tunnel davvero trionfale, con un gol all’89’ che è il degno lieto fine di un lungo periodo di sofferenze. Il match al Del Duca boccia, non sappiamo se definitivamente, anche il tedesco Muhl, apparso chiaramente a disagio nel contenere un attacco agile e manovriero quale quello ascolano, capace di non dare punti di riferimento. Madornale il suo errore di piazzamento in occasione del pareggio, oltre a denotare il solito terror panico ogni volta che la palla era tra i suoi piedi. Sul piatto della bilancia positivo, Zoet conferma di meritare la titolarità per la grande sicurezza che riesce a trasmettere a un reparto arretrato scricchiolante come quello spezzino: suo il sigillo sui tre punti in pieno recupero sulla conclusione di Di Tacchio. Kouda dimostra a ogni partita una crescita dai margini indefiniti e molto promettenti, così come Pio Esposito, capace di cantare e portare la croce. In risalita anche il fratello Salvatore, non solo per l’assist decisivo, ma perché si vede come D’Angelo lo abbia un po’ reimpostato in mezzo al campo, dandogli certezze in fase difensiva, dove il suo apporto si fa sentire, e facendolo giocare più facile, con i veterani Bandinelli e Cassata ad affiancarlo. Zurkowski meglio da subentrante, anche se l’occasione dell’ammonizione dimostra quanto sia lontano da quello "vero". Queste le forze con cui affrontare le ultime tre partite del girone.

Mirco Giorgi

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