D’Angelo mette in chiaro gli obiettivi: "Lo Spezia deve pensare a salvarsi"

Il match di Coppa Italia a Salerno ha fornito buone indicazioni soprattutto a centrocampo e in attacco

14 agosto 2024
D’Angelo mette in chiaro gli obiettivi: "Lo Spezia deve pensare a salvarsi"

Luca D’Angelo in panchina all’Arechi di Salerno nel match di Coppa Italia

Le mani di mister Luca D’Angelo sono avanti, molto avanti. "Lo Spezia deve salvarsi – dichiara il tecnico dopo il rocambolesco match perso a Salerno – l’anno passato è accaduto all’ultima giornata e ora siamo gli stessi con un Verde in meno e un Soleri in più". Intanto diciamo che, a onor del vero, una bella differenza c’è. Chiamiamole esperienza e intesa. E una squadra che può mettere in campo dieci/undicesimi (portiere escluso, Sarr) del campionato precedente, ha un bel vantaggio rispetto alle avversarie. In ogni caso, come abbiamo evidenziato, la gara all’Arechi delle Aquile è stata buona, ovviamente qualcosa è mancato, altrimenti il turno gli aquilotti l’avrebbero passato. Tenendo fuori o quasi tanti di quelli che poi saranno i ‘titolari’, oltretutto. Certo, quelli che sono entrati e che dovrebbero essere protagonisti nella trasferta di Pisa nel vernissage della Serie B di sabato, ad esempio Di Serio e Pio Esposito, non hanno minimamente inciso, mentre Nagy addirittura ha favorito il gol del 3-3 ed è stato l’unico a fallire dal dischetto nella lotteria finale. Va bene, giustifichiamolo, almeno in questa occasione, per la recente nascita del suo secondogenito. Chi è sceso in campo dall’inizio, invece, ha dimostrato di avere diversi stati di forma: Wisniewski è molto indietro, non è quello che conosciamo, capace di tenere a bada, nonostante i quasi due metri di stazza, anche giocatori ben più rapidi di lui. Non si è fatto intimorire da un terreno di gioco in pessime condizioni, invece, Salvatore Esposito, che con calma e intelligenza ha piazzato i palloni per i compagni, ogni volta nel punto giusto. E al momento giusto, soprattutto. A tutto campo Bandinelli che oscilla e percorre chilometri, libero di agire e di pressare. Le fasce, comunque, hanno sofferto e non poco.

Non bastano gli scambi tra Vignali e Wisniewski sulla destra, anzi, quando allo spezzino è toccato difendere, è andata male (leggi fallo su Amatucci e conseguente rigore), nell’istante in cui al polacco è venuta la malaugurata idea di spingersi sulla corsia, ha dimostrato di trovarsi veramente poco a suo agio. Sulla sinistra, invece, spinge bene Aurelio, ma si dimentica sovente di coprire e la fase difensiva può contare anche di più, quando si affrontano avversari che volano a grandi velocità. Non ci saremmo mai aspettati la perfezione dallo Spezia a Salerno, tanto meno ora, con il ritiro (con conseguenti carichi di lavoro) ancora nelle gambe. Lo Spezia, se non perderà altri petali e se magari Verde verrà pure ‘rimpiazzato’, potrebbe recitare un ruolo da outsider. Prestissimo per dare giudizi, ok, però, per favore, non diteci già a Ferragosto che lo Spezia, come l’anno scorso, potrebbe salvarsi a maggio, all’ultima giornata.

Marco Magi

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