Diecimila cuori battono nel derby. Il ’Picco’ pronto spingere le Aquile. Spezia d’assalto con la Carrarese
Grandissima attesa per una sfida dagli antichi sapori che torna a distanza di 12 anni dall’ultimo confronto. D’Angelo: "Partita dura, per punti in palio e campanilismo". In tribuna il presidente Platek, inizio alle 15.
"Avanti Spezia, avanti popolo bianco!". Incalza l’urlo di battaglia di 10500 tifosi aquilotti (curve Ferrovia e Piscina sold out) che oggi assieperanno il ‘Picco’ in occasione del derby contro la Carrarese (il via alle 15, arbitra Rapuano di Rimini). Una sfida che rispolvera rivalità antiche, specie nei supporter della ‘vecchia guardia’ che il derby ligure-apuano lo hanno vissuto intensamente e come consuetudine fino ai primi anni 2000. Un po’ meno nelle nuove generazioni che hanno avuto la fortuna, negli ultimi dodici anni, di godersi ininterrottamente lo Spezia in Serie B e in Serie A, alimentando rivalità sportive più conclamate con il Pisa, il Genoa e la Sampdoria. La vicinanza tra le due città, con gli intrecci quotidiani che intercorrono tra spezzini e carraresi per i più svariati motivi, a partire da quelli lavorativi, carica la partita di significati campanilistici non banali. Parafrasando Oscar Tacchi, lo storico ex bomber aquilotto ‘mattatore’ della Carrarese negli anni ‘80, "chi vince il derby tocca il cielo con un dito, chi lo perde piange". Un’intera provincia, con estensione alla Lunigiana storica (pur essendo in provincia di Massa Carrara, è notoria la vicinanza di quel territorio ai colori bianchi), vivrà per oltre novanta minuti con il fiato sospeso, aggrappandosi alla cabala - il 22 settembre di 34 anni fa Mariano stese i marmiferi con un gol all’80’ -, alle potenzialità dei singoli giocatori, "alla forza di uno stadio sold out che, da sempre, fa la differenza" (per citare Sergio Ferretti). "La spinta eccezionale della nostra gente sarà un’arma in più per noi – ha affermato nei giorni scorsi Francesco Cassata, spezzino doc – dovremo sfruttare l’entusiasmo dirompente che si respirerà al ‘Picco’ per fornire una grande prestazione". In campo e sugli spalti entrerà in scena l’anima ’proletaria’ di Spezia, tutt’altro che borghese, nel segno di un orgoglio radicato per una storia comunitaria nobile che va di pari passo con il blasone. La splendida coreografia della curva prima del match lo attesterà, al pari della bolgia popolare che entrerà in scena fin dai primi minuti di gioco nel ‘catino’ infuocato del ‘Picco’.
Prima della gara, alle 12, il prologo dell’affetto degli spezzini per la squadra del cuore con un’adunata generale al passaggio del pullman dello Spezia, all’incrocio tra viale Garibaldi e viale Fieschi. D’obbligo da parte di tutti i tifosi indossare la maglia bianca, con sciarpe e vessilli pronti a essere alzati in cielo in contemporanea all’inno aquilotto ’Non siete soli’. In tribuna d’onore tornerà anche il presidente Philip Platek. "Una partita importante e dura per i punti e il campanilismo – come ha ricordato mister D’Angelo – nella quale abbiamo le possibilità per portare a casa il risultato". La formazione iniziale dovrebbe ricalcare quella di Cremona con due ballottaggi: Cassata-Nagy a centrocampo, Di Serio-Pio Esposito-Colak in attacco, con quest’ultimo che potrebbe partire titolare. Elia è recuperato e convocato. Indisponibili Sarr, Crespi, Kouda e Aurelio. In corso d’opera è certo il cambio di Reca sulla fascia sinistra, con probabile dirottamento in quella posizione di Cassata. Match dal sapore particolare per i due aquilotti Bertola e Mascardi, entrambi carraresi doc.
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