"Fortemente Spezia, sono qui per crescere"

Aurelio si è subito innamorato della città e del pubblico. "Il ’Picco’ è uno stadio incredibile, trasmette tanto a noi giocatori"

di FABIO BERNARDINI -
8 settembre 2024
"Fortemente Spezia, sono qui per crescere"

Aurelio si è subito innamorato della città e del pubblico. "Il ’Picco’ è uno stadio incredibile, trasmette tanto a noi giocatori"

"Che emozioni al ‘Picco’! Quando all’ultimo secondo Esposito è andato a battere l’angolo, gli ottomila tifosi sugli spalti sapevano che avremmo segnato il gol della vittoria, ci hanno spinto in modo incredibile a realizzarlo. Una sensazione bellissima". Si moltiplicano le emozioni forti per Giuseppe Aurelio, classe 2000, letteralmente scatenato al gol di Bertola domenica scorsa contro il Cesena, per una vittoria rocambolesca ed emozionante. "Dalla gioia ho calciato il pallone in curva Ferrovia e con esso è ‘volata’ anche la mia scarpa da ginnastica...". Sua invece la rete decisiva per il successo sul Frosinone.

Aurelio, si presenti al ’popolo bianco’.

"A 14 anni ho lasciato casa per trasferirmi al Sassuolo. Non è stato facile, sono dovuto crescere in fretta rispetto ai miei coetanei, ma con l’aiuto dei miei genitori Francesco e Lucia ce l’ho fatta. Dopo le prime esperienze al Cesena, ho giocato nell’Imolese, nel Gubbio e nel Pontedera. Con la formazione toscana, in Serie C, mi sono messo in luce realizzando quattro gol e sette assist, al punto che il Palermo mi ha acquistato. A seguire l’esperienza in rosanero e ora lo Spezia".

Perché ha scelto di lasciare il Palermo per vestire la maglia bianca?

"Fin dalle prime battute del mercato, verso la metà di giugno, quando lo Spezia mi ha cercato, ho detto subito sì. L’affare si è poi concretizzato a metà luglio quando il club bianco e quello rosanero si sono accordati. Ho scelto di venire allo Spezia perché qui ci sono possibilità di crescita. È poi una piazza viva e calorosa come quella di Palermo, per il mio carattere è l’ideale. Aggiungo che sono orgoglioso di vestire questa maglia che porta uno scudetto sul petto: ho chiesto informazioni sulla storia del club e guardato un video".

Ha già avuto modo di assaporare la passione dei tifosi aquilotti in queste prime due partite di campionato.

"Mi affascina la compattezza dello stadio, un’arena nella quale ci sentiamo protetti, il pubblico è un tutt’uno con noi. Quando il ‘Picco’ spinge si sente, nei match contro il Frosinone e il Cesena i tifosi ci hanno trasmesso veramente tanto. In entrambe le gare siamo andati sotto ma abbiamo poi ribaltato il risultato grazie alla folla che ci ha trascinato alla rimonta. Il pubblico dello Spezia è davvero il dodicesimo uomo in campo".

Qual è la forza dello Spezia? "Siamo un bel gruppo, il giusto mix di ragazzi esperti e giovani".

Lei, a 24 anni, come si considera?

"So che devo crescere molto in determinati situazioni di gioco, ma altresì credo di avere già accumulato una buona esperienza in Serie B essendo il secondo anno che ci gioco".

Dal punto di vista prettamente tecnico, quale ritiene sia l’arma in più dello Spezia?

"Siamo tutti titolari. Chi entra dalla panchina a gara in corso può risolvere la partita, è capitato a me contro il Frosinone o a Soleri nella gara contro il Cesena".

Primo posto in classifica: qual è l’obiettivo dello Spezia?

"Noi dobbiamo pensare a salvarci il prima possibile, poi a marzo e aprile vedremo la classifica".

Che effetto le fanno i complimenti dei tifosi?

"L’affetto che mi stanno riconoscendo mi fa molto piacere, probabilmente è dovuto al fatto che sono un giocatore che mette l’anima in campo".

Sabato prossimo affronterete una corazzata come la Cremonese, sarà una gara davvero molto difficile...

"La Serie B non è un campionato facile. Mancano ancora 34 partite, ciascuna di esse dovrà essere giocata da noi come una finale. Noi dovremo andare a Cremona e giocare da Spezia".

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