I MOTIVI. Due gol sono pochi con 15 calci d’angolo e 31 tiri in porta

Lo Spezia lotta con la scarsa efficacia in fase realizzativa, nonostante numerose occasioni create. La sfida contro il Como diventa cruciale per la salvezza, con la necessità di trovare la via del gol anche da parte di giocatori meno prolifici.

6 maggio 2024

Quando batti 15 corner e calci 31 volte verso la porta avversaria, sbagli un calcio di rigore e metti sotto la cosiddetta ‘squadra più in forma’ con il bomber ‘dal piede più caldo’, non puoi permetterti di segnare soltanto 2 volte. È un dato di fatto e lo Spezia sta pagando questa scarsa propensione alla realizzazione da inizio stagione, ben prima dell’arrivo di mister D’Angelo. E certo non deve essere sempre Vignali a poter risolvere la situazione, al di là dei limiti e delle occasioni dove è protagonista. Sappiamo bene tutti gli incroci possibili che attendono gli aquilotti nella sera di venerdì, nel quale, in sintesi, sarà importante chiudere almeno in parità il primo tempo, per poi comprendere, all’intervallo cosa stia succedendo in particolare a Como. Ovvio che vincere sia il vero viatico alla questione salvezza, a prescindere dal risultato in riva al lago. Mancherà Nikolaou in difesa, si potrà puntare sul gioco che si costruisce sulle fasce, consapevoli che Reca e Elia (non a caso i due che hanno pure segnato), siano le armi in più per poter fare la differenza, saltando l’uomo e puntando l’area. Certo non ce l’attendiamo da Pio Esposito e Falcinelli che possano infrangere la porta veneziana, ma chissà, magari si trasformeranno per qualche minuto della partita in... Pohjanpalo, e segneranno finalmente un gol. Altrimenti saranno playout e il nostro auspicio resterà valido. Marco Magi

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