La firma di Fiori sull’ultimo derby al ’Picco’

I gol del mitico ’Francolino’ e di Coti decisivi nella sfida del 2003. "Farò il tifo in tv dalla Sardegna con la sciarpa dello Spezia al collo"

di FABIO BERNARDINI
17 settembre 2024
Fiori esulta con Pisano dopo il gol realizzato alla Carrarese al ’Picco’ nel 2003

Fiori esulta con Pisano dopo il gol realizzato alla Carrarese al ’Picco’ nel 2003

L’ultima vittoria aquilotta nel derby Spezia-Carrarese, disputato solo due volte al ‘Picco’ negli ultimi 21 anni, porta la firma del mitico Francolino Fiori. Era il 16 febbraio 2003 (C1) lo Spezia liquidò i gialloazzurri con le reti di Francolino e Coti, inframmezzate dal gol apuano di Varela. "Ho sempre segnato alla Carrarese, sia al ‘Picco’ che allo stadio dei Marmi, speriamo di portare fortuna con questa intervista – incalza Fiori – Farò il tifo per le Aquile dalla Sardegna, seguirò la partita in tv con la sciarpa dello Spezia al collo".

Fiori, come inquadra il derby ligure-apuano, inedito in B?

"Il derby è, da sempre, un partita a sé, con difficoltà prevedibili per entrambe le compagini visto l’importanza che racchiude. La Carrarese è una squadra tosta, ma lo Spezia viaggia sulle ali dell’entusiasmo, fisicamente e mentalmente è molto forte, per questo lo vedo favorito. Un successo delle Aquile sarebbe fantastico. Penso che il ‘Picco’ potrà spostare gli equilibri a favore dei bianchi, la spinta incredibile di diecimila tifosi aquilotti sarà decisiva".

Sarà un ‘Picco’-bolgia...

"Quando si entra in quello stadio si avverte l’amore totalizzante degli spezzini per lo Spezia. Per questi ragazzi sarà il primo derby con la Carrarese, domenica si renderanno ulteriormente conto della passione incredibile che il popolo bianco porta in dote. Il ‘Picco’ è sempre stato pieno nei match contro il Frosinone e il Cesena, sono certo che domenica sarà tutto esaurito. Il derby andrà giocato proprio con la carica in più proveniente dalla gente. L’entusiasmo contagioso che si respira può portare a un ulteriore risultato positivo dei bianchi, il dodicesimo uomo a Spezia conta davvero, e non solo a parole".

È uno Spezia che fa sognare. È lecito pensare in grande oppure bisogna limitarsi a parlare di salvezza?

"È normale che la società e la squadra continuino a parlare di mantenimento della categoria, ma la gente è giusto che sogni. Vedendo gli organici di altre squadre è doveroso stare con i piedi per terra, ma l’entusiasmo porta tante cose positive, ragion per cui mi auguro che se a gennaio lo Spezia continuerà a essere in alto in classifica, la società operi ulteriori rinforzi".

In effetti, alla lunga, l’organico un po’ corto potrebbe farsi sentire. Domenica mancheranno gli infortunati Kouda, Elia, Sarr e Aurelio.

"Alla lunga le assenze, in un campionato così lungo e difficile come la Serie B, possono risultare determinanti. A gennaio credo che la società dovrà rimpinguare la rosa con qualche giocatore in più, specie in difesa e a centrocampo. Questi ragazzi hanno voglia e capacità per pensare in grande, per alimentare il sogno occorrerà un aiuto dal mercato di gennaio".

Qual è la forza dello Spezia?

"Il gruppo e un allenatore come D’Angelo che ha creato questa unità di intenti. È stato importantissimo confermare il tecnico, proseguendo nel lavoro fatto la scorsa stagione".

Chi l’ha impressionata tra gli Aquilotti?

"Sono rimasto colpito dalla crescita di Bertola, bravo D’Angelo a lanciarlo. Hristov è poi un elemento determinante in difesa, così come Salvatore Esposito a centrocampo. Ma in generale, è il gruppo ad essere forte".

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