La svolta a gioco e classifica con l’avvento in panchina del tecnico abruzzese. Effetto D’Angelo: 10 partite col passo da playoff
L'articolo analizza l'impatto dell'allenatore D'Angelo sullo Spezia, evidenziando miglioramenti significativi nei risultati e nelle prestazioni della squadra. Viene sottolineata l'importanza del suo lavoro nel raggiungimento di posizioni di classifica più favorevoli.
Chi dice che gli allenatori contino poco ha poca comprensione delle dinamiche calcistiche. Fortunatamente ci sono i punti, un parametro inoppugnabile, il più importante, che dovrebbe guidare le scelte assieme al budget. Nel caso dello Spezia l’effetto di D’Angelo è stato sostanziale: nelle ultime 10 giornate la squadra sarebbe nei playoff, settima con 17 punti, a -3 dalle capofila Sampdoria e Parma. Se ci allarghiamo di due partite all’intero girone di ritorno, gli Aquilotti sarebbero a centro classifica, sempre a 17 ma con Brescia, Reggiana e Palermo, a -1 dai playoff, con Pisa e Sudtirol a 18. Ma se valutiamo l’intero cammino del tecnico abruzzese dalla 14ª giornata, dopo il 2-2 con la Ternana, lo Spezia sarebbe sempre 11° a braccetto col Pisa a 24, a -2 dal Palermo ottavo e con un buon + 5 sull’Ascoli quintultimo. Non dimentichiamo che, con la stessa squadra di Alvini, l’ex Pisa ha chiuso l’andata con 7 punti in 6 partite (10 in 13 nella gestione precedente) prima del crollo del dopo sosta. Al momento del cambio lo Spezia era a -2 dai play-out (Ascoli e Lecco), - 4 dalla salvezza diretta (Brescia). Come cartina di tornasole, l’impatto di D’Angelo va valutato sulle avversarie. Non tanto per i 14 punti recuperati al Lecco (che comunque era avanti), ma piuttosto i 9 al Cosenza ora raggiunto, 8 al Modena, i 7 al Bari, i 5 all’Ascoli, ora a -3 dopo il doppio scontro diretto a favore, persino i 4 al Cittadella e i 2 al Sudtirol, squadre apparentemente tranquille. Fa specie il misero +1 sulla Feralpi Salò, che paga un avvio disastroso, ma che sabato potrebbe rovesciare tutto, e il -1 sulla Ternana (con Breda 26 punti in 19 partite).
Saldi negativi con le altre, ma con perdite inferiori, in alcuni casi anche di molto, nelle ultime 18 giornate rispetto alle prime 13: -12 col Parma (con Alvini già -19!), -10 col Como (-14), -6 col Venezia (-17), -10 con la Cremonese (-12), -7 col Catanzaro (-11), -2 col Palermo (-13), -4 con la Samp (-5) e -1 con la Reggiana (-5). Eccezione che conferma la regola il Brescia, -4 per entrambi, ma con un peso specifico ben diverso. E pensare che tutta questa fatica è servita per scalare solo due posizioni: questo fa capire in che baratro era sprofondato lo Spezia e come, senza gli uomini chiesti da D’Angelo, a quest’ora si poteva già progettare la prossima stagione sui campi di serie C.
Mirco Giorgi
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