Lo Spezia cala il jolly nel finale. Hristov firma la vittoria ad Ascoli. Decisivo il suo colpo di testa all’89’. Rimontato l’1-0 di Verde su rigore
Bellusci aveva pareggiato a inizio ripresa per i marchigiani con la complicità della difesa aquilotta
All’ultimo tuffo, l’unica cosa che contava in un momento così difficile. Lo Spezia conquista una vittoria fondamentale che lo rilancia nella corsa alla salvezza e lo fa proprio ad Ascoli, campo tradizionalmente ferale. Tre punti alla fine di una battaglia tiratissima, dove si è visto ben poco fioretto, ma sciabolate come se non ci fosse un domani. D’Angelo in poche settimane ha cambiato completamente l’andazzo della squadra, tagliando senza complimenti chi per un motivo o per l’altro in questo campionato non ci può proprio stare. Rispetto a sette giorni prima un adattamento tattico importante, il passaggio al 4-3-1-2, con Cassata a fare legna a centrocampo accanto a Salvatore Esposito e Bandinelli, con Kouda e Verde a sostegno di Pio Esposito, autore di una partita di grande sacrificio per i compagni, mostrando una maturità tattica strabiliante per un ragazzo della sua età. Sull’asse Verde-Kouda lo Spezia va al tiro all’8’, ma Viviano alza in corner la sassata dell’ex Picerno. Due minuti dopo Muhl palesa i suoi disagi rischiando l’autorete su una combinazione Di Tacchio-Mendes. La difesa soffre le solite amnesie: al 12’ Botteghin solo a centro area spara fuori un sinistro da buona posizione. L’Ascoli prova a mordere, ma al 20’ il Var ferma tutto e fa assegnare all’ottimo arbitro Marchetti un rigore sacrosanto: Pio Esposito alza il pallone in area e colpisce il braccio largo di Di Tacchio, Verde dal dischetto spiazza uno specialista come Viviano e torna finalmente al gol. L’Ascoli prova a reagire, la partita si fa molto nervosa, Zoet è una sicurezza per tutto il reaprto, pronto a sbrogliare le matasse più intricate con le sue uscite sempre puntuali. L’Ascoli attacca con poca incisività, lo Spezia nelle sue ripartenze è più pericoloso: al 38’ Verde lancia sullo spazio Cassata, cross per Kouda, che di testa obbliga Viviano a deviare in corner. Al 47’ il portiere ascolano dimostra che la classe non è acqua, nonostante gli anni, quando si supera togliendo dal sette un bolide di Kouda dal limite. Nella ripresa D’Uffizi punge con la sua velocità, l’Ascoli la butta sulla bagarre e trova il pari al 51’, con l’ennesimo gol che lo Spezia subisce sugli sviluppi di un calcio piazzato: Mendes approfitta di un Muhl che va a farfalle e appoggia per Bellusci al limite dell’area, che ha il tempo per metterla dove Zoet non può arrivare. L’Ascoli prova a volare sulle ali dell’entusiasmo, ma lo Spezia tiene. D’Angelo fa i cambi giusti al momento giusto: fuori un deludente Muhl per Hristov, finalmente al rientro dopo bruttissime peripezie, dentro Zurkowski per Cassata, già ammonito. Il polacco gioca con più verve rispetto a sette giorni prima, il bulgaro puntella la difesa da par suo. L’Ascoli è pericoloso solo su due ripartenze nate da errori di Salvatore Esposito (71’ e 79’) ma non le sfrutta a dovere. Quando la partita sembra scivolare su un pari che non serve a nessuna delle due, all’89’ Salvatore Esposito finalmente calcia una punizione efficace, Hristov a centro area brucia tutti e batte Viviano scoppiando in lacrime: un premio meritatissimo per un ragazzo che torna nel modo più bello che un calciatore possa immaginare.
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