Lo Spezia crolla contro il Torino Va sotto su autogol e non recupera Il Var toglie rigore e un gol a Nzola
Sul penalty, netto, segnalato all’arbitro che tre passaggi prima Gyasi aveva toccato di mano su un rimpallo. La rete dell’1-3 è stata invece annullata per un fuorigioco millimetrico di Bastoni. I granata dilagano nel finale.
di Marco Magi
LA SPEZIA
Vanno di corsa solo i bersaglieri e... i giocatori del Torino ieri in città. Se sotto una curva del Picco questa volta finiscono i calciatori dello Spezia e non gli avversari (come è capitato al Milan due settimane fa), significa che qualcosa non è andato per il verso giusto. Quando poi perdi 4-0, con il condimento di un palo e una traversa, è chiaro non serva cercare gli episodi a sfavore. Col Milan è stato un lampo nel buio di una notte priva di stelle da tanto, troppo, tempo? Tutti si augurano di no, a prescindere dal risultato odierno del Bentegodi. Affrontare i granata era davvero un’impresa ardua: al fischio finale, festeggiano la quarta vittoria consecutiva esterna senza subire gol, il quinto risultato utile di fila. Contro una squadra così, serviva uno Spezia diverso. Non certo una formazione che portasse ad esaurire le energie a Nzola a metà del primo tempo, perché continuamente ricercato con l’unica soluzione nella mente dei compagni: un lancio lungo in profondità. Proprio il franco-angolano che è andato due volte vicino a portare a 14 il suo bottino stagionale da record. Nella prima occasione, poteva essere un insperato pareggio dopo il vantaggio di Singo con complice la deviazione involontaria ma decisiva col braccio di Wisniewski: dopo essersi bevuto con uno stop a centro area il marcatore diretto (Buongiorno), viene trattenuto per il braccio. Rigore netto, poi il Var segnala a Guida che tre passaggi prima, Gyasi aveva toccato con una mano su un rimpallo. Peggio ancora nel finale, quando l’1-3 realizzato davvero viene annullato a causa di un fuorigioco millimetrico di Bastoni (sempre dopo il check del Var).
Tornando alla sfida, dove prima di aprire le marcature il Torino colpisce pure una traversa con Miranchuk, sullo 0-2 ci si va nella ripresa grazie a Ricci, glaciale davanti a Dragowski (a difesa saltata), non prima di aver visto il palo di Vojvoda e il primo tiro in porta dello Spezia (è passata un’ora!) con Nikolaou, che Milinkovic-Savic respinge. E lì il gioco si ferma, dalla curva Ferrovia piovono oggetti e il portiere ospite non ci sta. L’arbitro blocca tutto, Bastoni e Ferrer vanno a calmare i tifosi, così come era capitato a Gyasi, quando in gradinata (e il tecnico l’ha ribadito più volte) qualcuno insulta Juric tirando in causa l’etnia. Non tutto è perduto, ma i cambi (Agudelo e Zurkowski) non danno nulla a Semplici. Arriva pure il terzo gol con Ilic e il quarto con Karamoh (in mezzo la rete cancellata a Sanabria per fallo su Nikolaou).
Il mezzo giro di campo (non di corsa, naturalmente) di Robert Platek – accompagnato da moglie e figlia – per premiare Nzola prima del via, per la sua centesima con lo Spezia, poteva essere il preludio di una festa che pure i bersaglieri, nella sfilata di oggi del loro 70° raduno, avrebbero potuto osannare. Invece no, oggi Spezia e lo Spezia si sentono in Serie B. Noi, invece, scegliamo per gli aquilotti il motto del terzo reggimento: ‘Maiora viribus audere’ ovvero ‘Osare con forze maggiori’!
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