Lo Spezia decide di andare avanti con Alvini. Ma domani col Brescia servono cambiamenti

Giocare con Antonucci sull’esterno porta scarsi benefici, come lasciare Moro in balia delle difese in sfiancanti uno contro tre

di MIRCO GIORGI -
25 settembre 2023
Lo Spezia decide di andare avanti con Alvini. Ma domani col Brescia servono cambiamenti

Lo Spezia decide di andare avanti con Alvini. Ma domani col Brescia servono cambiamenti

Decidendo di non decidere, anche domani Alvini guiderà lo Spezia contro un lanciatissimo Brescia, davanti a pochi intimi, nella maestosa cornice del Manuzzi di Cesena. Il calcio è strano: potrebbe anche succedere che il Brescia sottovaluti l’avversario e lo Spezia faccia risultato, Ma forse anche un eventuale successo non farebbe altro che rimandare il tutto di qualche settimana, stando così le cose, anche perché il gruppo nei confronti di Alvini sembra ormai in rottura prolungata, come un trottatore impazzito. Fermo restando che le colpe principali sono di chi questa squadra l’ha costruita, che andrebbe esonerato anch’egli e ancor prima del tecnico, non per questo Alvini è scevro di responsabilità in questa discesa agli inferi che pare inarrestabile.

Con metà della rosa non all’altezza, per varie ragioni, di un campionato difficilissimo e colpevolmente sottovalutato come quello cadetto (i paragoni con la serie A non sono proponibili, sono due sport diversi) il tecnico avrebbe dovuto fare di necessità virtù con quella quindicina di giocatori più o meno arruolabili, mettendoli nel modo migliore secondo le loro capacità. Antonucci piazzato all’altezza del segnalinee, ad esempio, non è il modo migliore di sfruttare un talento che sembra essersi dimenticato delle sue qualità da quando veste la maglia bianca. Lasciare Moro in balia delle difese avversarie in sfiancanti uno contro tre senza avere né la tecnica né la fisicità per giocare in quel modo, significa annullare ogni velleità offensiva della squadra.

Se proprio ci tiene a provare a salvare la panca, da domani Alvini dovrà accantonare un 4-3-3 che non è nelle corde di questa squadra. Posto che daremmo un po’ di riposo a uno smarrito Dragowski, schiereremmo una difesa a tre: Amian in mezzo, Nikolaou a sinistra e il non irresistibile Muhl a destra. Mettere Bandinelli in mezzo al campo e non farlo uscire per niente al mondo, ad affiancare Esposito in regia e in interdizione, fattore in cui la squadra è assai carente, massacrata anche sabato dal dinamismo dei reggiani, che se solo avessero avuto più qualità sarebbero usciti dal Manuzzi vendemmiando. Fascia destra a Cassata, sinistra a Reca, con la consegna del primo non prenderle e, solo se si può, provare qualcosa davanti. Antonucci (o Verde) va subito riportato dietro alle punte, Verde (o Antonucci) seconda punta per affiancare Moro.

Pur con qualche problema, questo undici non è da ultimo posto. Certo, con i cambi è un altro discorso: Ekdal e Pio Esposito sono le prime alternative, Bertola per ora è l’unico che si può mettere dietro a difendere un risultato. Gli altri, a partire da un irritante Zurkowski, meno vedono il campo e meglio è.

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