L’OPINIONE. La ristrutturazione del debito tributario un pessimo esempio

Il Genoa Calcio ha fatto richiesta al Tribunale di aderire ad una "ristrutturazione" con l'Agenzia delle Entrate per ridurre il debito tributario. Lo Spezia Calcio rischia la categoria: la proprietà deve decidere se chiudere l'esperienza o seguire l'esempio dei Saputo e affidarsi a un grande uomo di calcio.

17 novembre 2023

Sta passando nel silenzio una notizia bomba, specialmente per chi crede e si comporta ancora in modo eticamente e sportivamente corretto. Ancorché le leggi in materia tributaria glielo permettano, il Genoa Calcio, come avevano fatto prima di lui Sampdoria e Reggina, ha fatto richiesta al Tribunale di aderire ad una “ristrutturazione” con l’Agenzia delle Entrate, del proprio debito tributario. Per farla breve doveva 106,4 milioni e si impegnerà a darne 37,2: 4,4 già versati, 7,8 già programmata la dilazione e il restante 25 in 20 rate semestrali della durata di 10 anni. Una 70ina di maledetti milioni di noi cittadini-contribuenti, se ne andranno in fumo! Domanda, se lo Spezia avesse investito solo la metà di codesto tesoretto, dove sarebbe ora? Dico questo perché il concetto di Giustizia e di Equità non è un fatto astratto, ho visto con i miei occhi uscire dalle tasche del patron Volpi, Dio l’abbia in gloria, fiumi di denaro per consegnare alla Covisoc bilanci in pareggio, e questo sempre e comunque. Veniamo alle cose di queste ore, lo Spezia sta rischiando seriamente la categoria, che decisioni prendere? La proprietà made in Usa deve guardarsi allo specchio e chiedersi cosa vuole fare almeno nei prossimi tre anni. Vuole chiudere questa esperienza, metta in vendita la società. Vede un futuro, vuole ancora investire nel calcio? E allora telefoni ai Saputo e prenda da loro consiglio. I canadesi spendevano fior di milioni senza vedere risultato alcuno, hanno deciso di mettere il Bologna totalmente nelle mani di Sartori, grande uomo di calcio, che dopo il miracolo Atalanta si sta riconfermando direttore sportivo di assoluto valore. Dico agli americani quello che implorai (davanti a testimoni) di fare a Volpi, quando cattivi consiglieri non volevano il ritorno allo Spezia di Angelozzi. Il patron mi ascoltò. E non se ne pentì mai.

Arnaldo Faita

già membro Cda

dello Spezia Calcio

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