"Mi aspettavo le criticità dello Spezia". Il ds Tosi però è fiducioso in una ripresa

"La Serie B ti aspetta fino a febbraio, se si imbroccano tre vittorie si fa presto a passare dalla zona retrocessione ai playoff"

di FABIO BERNARDINI -
13 ottobre 2023
"Mi aspettavo le criticità dello Spezia". Il ds Tosi però è fiducioso in una ripresa

"Mi aspettavo le criticità dello Spezia". Il ds Tosi però è fiducioso in una ripresa

Il ds Doriano Tosi, che vinse un campionato di Serie C, alla Reggiana, con Massimiliano Alvini mister, era presente domenica scorsa a Cesena per assistere al match tra lo Spezia e il Pisa.

Direttore Tosi, si aspettava uno Spezia così in basso in classifica?

"Assolutamente sì, perché al di là dei valori individuali dei giocatori, è stata un’estate molto complicata con troppi atleti in organico, alcuni dei quali desiderosi di cambiare aria. Lo Spezia sta pagando la retrocessione che determina sempre molti problemi, qualunque allenatore in questa situazione avrebbe avuto difficoltà. Un conto è avere, da subito, una squadra che crede a quello che fa, un altro dover gestire una situazione nella quale molti giocatori avrebbero voluto trovare un’altra collocazione. Lo Spezia ha cominciato a pensare seriamente a tutte le criticità che lo attanagliano tre turni fa. Fino alla partita con la Reggiana la squadra era molle dal punto di vista della determinazione e degli obiettivi, poi è cambiato qualcosa".

Che indicazioni ha tratto dalla gara Spezia-Pisa?

"La partita l’hanno condotta i bianchi che hanno surclassato i nerazzurri. Poi gli uomini di Alvini hanno un po’ pagato, nella ripresa, il grande dispendio di energia del primo tempo. Andando ad aggredire gli avversari con quella costanza, la fatica è destinata a sentirsi alla distanza, è successo anche a Piacenza contro la Feralpisalò".

Occorrerebbe dosare le energie.

"Bisognerebbe ma è difficile. Quando si vuole vincere la partita è normale partire forti".

Quali pregi ha intravisto nello Spezia?

"Mi è piaciuto l’atteggiamento positivo, la voglia di comandare e indirizzare la partita".

C’è poi l’aspetto confortante di un solo gol subito nelle ultime tre partite, a fronte dei dieci nelle prime cinque gare. "Quando si comanda la partita agli avversari resta meno tempo per fare male. Nelle gare in cui la squadra era più balbettante ciò non è accaduto e la difesa ne ha risentito".

Il cambio del sistema di gioco pare aver dato maggiori sicurezze ai giocatori.

"La squadra ne ha beneficiato. I giocatori stanno seguendo le idee del tecnico, praticare in modo costante un gioco così dispendioso è un segnale evidente che c’è condivisione del progetto".

La nota dolente sono i soli sei gol all’attivo.

"Questo è un problema, sono i numeri a dirlo. Le squadre che vincono hanno sempre un attaccante da doppia cifra. Bisogna sperare nella crescita di Pio Esposito e che Moro riesca a fare qualche gol. La squadra dà sensazioni positive rispetto alle precedenti gare, ma serve vincere".

Mister Alvini ci mette passione e competenze, ma pare soffrire il non esaltante ruolino di marcia della sua squadra.

"Alvini ha una buona squadra, vorrebbe fare sfracelli e vincere, ma quando non ci riesce e la gente si lamenta, ovviamente ne patisce. Se continua a non vincere diventa dura anche per lui perché si vive di impulsi positivi. È in una piazza importante che vuole risalire in A, non tutto è perfetto. Massimiliano ha, comunque, le capacità per risollevare la squadra perché i giocatori sono con lui".

Lo Spezia deve pensare solo alla salvezza?

"No, la Serie B ti aspetta fino a febbraio, se si imbroccano tre vittorie si fa presto a passare dalla zona retrocessione alla zona playoff. I bianchi devono trovare un po’ di equilibrio e qualche successo. Non voglio pensare ad uno Spezia in difficoltà in zona retrocessione, sarebbe una cosa inaudita, ci sono squadre più deboli".

I giocatori in grado di fare la differenza?

"Antonucci, Nikolaou, Amian, Kouda. E poi Verde a patto che ritorni quello della Serie A".

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