Oltre la vittoria: ora si vede una squadra. L’impronta di D’Angelo per la rinascita

I meriti del tecnico sono evidenti: contro il Cittadella il passaggio alle due punte ha pagato anche in termini realizzativi

19 febbraio 2024
Oltre la vittoria: ora   si vede una squadra. L’impronta di D’Angelo per la rinascita

Oltre la vittoria: ora si vede una squadra. L’impronta di D’Angelo per la rinascita

Finalmente c’è una squadra, finalmente si respira un’aria salubre, con un allenatore che è riuscito nel non facile compito di assimilare una squadra nuova in poche settimane. Cose non scontate, anche se facilitate dalla qualità degli arrivi del mercato invernale, che si sono inseriti rapidamente nel contesto, ma in una categoria dove tutti erano di casa e di bottega. E così è arrivata la prima serie positiva importante, otto punti in quattro partite, con un’ostica trasferta a Modena all’orizzonte che può essere affrontata con fiducia. D’Angelo sa come costruire una lunga serie positiva e l’impressione è che questa continuità non sia un fuoco di paglia. Fondamentale il passaggio alle due punte, che ha dato nuovo respiro a un gruppo che a Terni aveva tenuto a lungo palla ma che aveva dato spesso l’impressione di non saperci cosa fare. Che lo Spezia ora sia una squadra con tutti i crismi lo dimostra il primo tempo di una partita che si era messa nel modo peggiore, contro una delle squadre più scorbutiche della B, specialista nel far giocare male l’avversario. Con pazienza, è stata sbrogliata una matassa complicata. Ci voleva una giocata di talento per sbloccare le cose e Verde ha tirato fuori dal suo laboratorio di effetti speciali una punizione fantastica: che il fuoriclasse napoletano avesse ritrovato il gusto del gioco lo avevamo già detto da qualche settimana, rivitalizzato da un tecnico che ha saputo toccare le corde giuste. Subito dopo si è visto per la prima volta il killer instinct delle squadre vincenti: lo Spezia ha letteralmente azzannato la partita, spinto da un pubblico che aveva capito al volo, e il raddoppio è arrivato a stretto giro, secondo il principio: tu lancia per Falcinelli e vedrai che qualcosa succede. Detto e fatto, l’ex modenese ha visto Di Serio e lo ha servito magnificamente per un gran gol di testa. Ora c’è una coppia che si completa secondo i canoni: una punta più di manovra e l’altra più di area. In questo contesto i più giovani possono crescere con calma. In mezzo c’è stata la doppia espulsione sacrosanta, checchè ne dica Gorini (e poteva esserci la terza per la reazione di Pittarello), il terzo gol con Muhl e un secondo tempo di buona amministrazione. Peccato per i gol presi, soprattutto il secondo, che hanno fatto uscire dal castello spettri antichi. Se D’Angelo, confidando anche in qualche rientro, riuscirà a trovare la quadratura anche dietro, potremmo vederne delle belle.

Mirco Giorgi

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