Spezia, crisi nata da troppe scelte sbagliate

Il mercato ha finito con indebolire una ’rosa’ già alle prese con grossi problemi in difesa. Invertire la rotta ora sarà molto difficile

5 settembre 2023
Spezia, crisi nata da troppe scelte sbagliate

Spezia, crisi nata da troppe scelte sbagliate

Ora che il giocattolo è frantumato in mille pezzi, ripararlo appare un’impresa titatica. La crisi dello Spezia esplosa in tutta la sua virulenza nel ko con il Como, è molto difficile da recuperare perché nasce dall’alto, da scelte societarie che non possono lasciare tranquilla una tifoseria che ne ha già viste di tutti i colori nella sua storia. Anche al tempo di Ruggieri era attiva quella che possiamo definire la ’confraternita dei genuflessi’, tutta tesa a minimizzare l’evidenza. Oggi, ad esempio, gli stessi sono molto attivi nel gettare fango su Bastoni, indicato come vera causa del tracollo, un ’ingrato’ che ha voluto andarsene. Tralasciando però il dettaglio che la società lo ha ceduto all’Empoli con un diritto di riscatto ridicolo, perdendo un simbolo (oltre che un validissimo giocatore) per il classico piatto di lenticchie. Il problema, è che a questo punto un po’ tutti vorrebbero scappare a gambe levate da un ambiente dove non c’è chiarezza, né prospettiva, né ambizione.

Un ambiente dove si inizia una campagna acquisti prendendo Bandinelli e Antonucci, invogliando così la gente a fare oltre 4mila abbonamenti (salvo però scoprire che forse, se proprio tutto va bene, vedremo lo Spezia al Picco solo ad ottobre) e chiudendo con Muhl e Gelashvili, giocatori dal passo a quanto pare inadatto alla serie B, cedendo tutto il cedibile e soprattutto non riuscendo a farlo ulteriormente. Se per esempio a questa rosa avessimo tolto anche Amian (non andato al Genoa per dettagli) adesso in rosa avremmo solo due terzini: il sempre infortunato Reca (ko a Bolzano, altrimenti forse partiva anche lui...) e Moutinho, da quanto visto finora poco adeguato al calcio italiano. Perché poi accanirsi con la cessione di Ferrer? Probabilmente voleva andare via anche lui?

Il problema è che di giocatori che, vuoi per inesperienza, vuoi per lacune tecniche, non sono da B questa rosa se ne porta dietro tanti, troppi. L’obiettivo stagionale, inutile dirlo, a questo punto muta drasticamente e sarebbe già buono arrivare a gennaio con almeno cinque squadre dietro, per cercare di riparare in sede di mercato gli scempi fatti. Certo sarebbe magari opportuno che il mercato non venisse affidato a chi, in un anno, ha speso cifre folli per far arrivare a Spezia dei comprimari poco adatti alla causa aquilotta. Ma più passa il tempo e più è chiaro che i veri responsabili vanno ricercati nella proprietà, per cui appare un po’ stucchevole prendersela con i giocatori rimasti.

Mirco Giorgi

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