Spezia, la priorità è confermare D’Angelo. Serve un’unità di intenti con la società

Allo stato attuale c’è una situazione di stasi che con l’arrivo di Platek ai primi di giugno, si spera possa portare sviluppi positivi

di FABIO BERNARDINI -
24 maggio 2024

Il 10 maggio 2024 resterà una data storica in casa Spezia, perché non solo la squadra bianca è riuscita nell’impresa di conquistare l’importantissima salvezza in cadetteria, ma altresì si sono poste le condizioni per una potenziale rinascita sulle ali dell’entusiasmo di un intero popolo. Da questi aspetti i Platek dovrebbero ripartire per ridare slancio sportivo a un club che, dal 2021, ha vissuto una grave parabola discendente. La proprietà americana sta pianificando dagli Usa la nuova stagione che, come evidenziato su queste pagine, sarà all’insegna di una sensibile contrazione dei costi, leggasi monte ingaggi, per ridurre il gap di gestione tra uscite e ricavi. Un budget, dunque, contraddistinto dell’autosostenibilità, che contempla cessioni di giocatori importanti e qualche investimento su due attaccanti (il sogno è Distefano della Fiorentina) e un centrocampista, in aggiunta ai riscatti di Nagy e Gelashvili e al prolungamento del contratto a Hristov. A dire il vero, occorrerebbe un’ulteriore accelerata nella definizione analitica dei programmi, già stabiliti in linea di massima, al fine di sfruttare il vantaggio temporale di aver terminato il campionato senza ricorrere all’appendice degli spareggi. Trattasi dei cosiddetti tempi tecnici del calcio, fondamentali in una società come lo Spezia che, non avendo nelle corde investimenti ingenti, dovrebbe giocare d’anticipo sui club concorrenti nel concretizzare alcuni obiettivi vitali per la squadra 2024-25.

Sarebbe, altresì, auspicabile definire al più presto la questione allenatore, non propriamente scontata, perché se è vero che con la salvezza è scattato il rinnovo automatico del contratto a mister D’Angelo, è altrettanto vero che l’allenatore pescarese ha chiarito: "Non ho problemi a restare se verranno fatte le cose per bene". Tradotto, la permanenza di D’Angelo sulla panchina aquilotta è legata alle garanzie tecniche poste sul tavolo dalla dirigenza. Il che significa un minimo di condivisione dei programmi societari, demandati dai Platek sul piano operativo al responsabile dell’area tecnica Eduardo Macia. Detto che lo spagnolo, organigramma alla mano, ha l’ultima parola sulla scelte tecniche del club, vale a dire su giocatori e allenatore - è stato lui a dare il via libera, nel novembre scorso, all’assunzione di D’Angelo -, è nella logica di una società vincente quella di ricercare un minimo di convergenza di idee con il mister sui giocatori che comporranno la rosa 2024-25.

D’Angelo, come ha dimostrato a Pisa, è un uomo che ha contezza delle dinamiche economiche-finanziarie di un club cadetto (con annessi sacrifici economici), è però evidente che la sua idea di calcio deve trovare un punto di contatto con quella della società, nella fattispecie di Macia. Allo stato attuale c’è una situazione di stasi che si spera, con l’arrivo di Platek ai primi di giugno, possa portare a una sintesi tra il pensiero di D’Angelo e quello del club. I tifosi aquilotti, dopo le reiterate contestazioni, hanno teso la mano alla società ("La salvezza per iniziare, ora c’è la fiducia da riconquistare"), attendono ora la conferma di D’Angelo.

Ma anche per alcuni giocatori sotto osservazione (Distefano della Ternana), che solo con il ritorno di Philip Platek probabilmente si determinerà. La conferma di mister D’Angelo è considerata fondamentale dalla A margine, con l’arrivo del presidente, occorrerà definire anche la situazione del direttore sportivo che affiancherà Eduardo Macia (è certa la sua permanenza nella società aquilotta): se sarà ancora Stefano Melissano, il cui contratto è in scadenza a giugno e che ha ben operato a gennaio in collaborazione con il responsabile dell’area tecnica o se si seguirà un’altra strada.

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