Spezia, migliora il gioco ma l’attacco fa flop. E senza un bomber la ’A’ resta un sogno

Anche contro il Pisa emersi i consueti problemi realizzativi. Dopo un buon inizio Moro fatica a trovare efficacia, Antonucci in ripresa .

12 ottobre 2023
Spezia, migliora il gioco ma l’attacco fa flop. E senza un bomber la ’A’ resta un sogno

Spezia, migliora il gioco ma l’attacco fa flop. E senza un bomber la ’A’ resta un sogno

Nel dopo partita di Feralpisalò-Spezia, Salvatore Esposito ha negato l’assunto, da noi espresso, riguardante l’importanza vitale del derby con il Pisa, da considerare una sorta di ’spartiacque’ determinante per il futuro del campionato aquilotto. Il centrocampista napoletano ha presupposto ulteriori e successive opportunità di rilancio per la squadra bianca, una tesi a dire il vero poco condivisa dalla maggioranza dei tifosi che, proprio dalla gara contro i toscani, si aspettavano una svolta decisiva. Salvo poi, purtroppo, constatare i consueti limiti conclamati sotto porta che, di fatto, pregiudicano le aspettative di crescita. I miglioramenti ostentati da Nikolaou & C. sul piano del temperamento, della tenuta difensiva (un solo gol subito nelle ultime tre gare a fronte dei dieci nelle precedenti cinque) e della qualità della manovra (limitatamente al primo tempo), non sono sufficienti ad alimentare sogni di traguardi ambiziosi. I soli sei gol realizzati in otto partite, tre dei quali nelle ultime sette gare, non possono ingenerare fiducia verso un cammino più virtuoso di quello attuale. I progressi di combattività, peraltro apprezzati dai mille tifosi aquilotti presenti al ‘Manuzzi’ (al termine è risuonato il coro: "Siamo sempre con voi"), sono segnali incoraggianti nell’aspra battaglia per la salvezza, nella consapevolezza che per ambire ad un ulteriore salto di qualità serva, però, maggiore incisività in attacco. Chi sperava in un risveglio degli attaccanti aquilotti per tornare ad alzare la testa verso l’alto, è rimasto deluso alla luce dei problemi realizzativi sottolineati dallo stesso Alvini ("È un aspetto che sta caratterizzando il nostro cammino"). Utopistico, allo stato attuale, stante la sussistenza di questi limiti, traguardare obiettivi più importanti della salvezza. Pio Esposito ha qualità fisiche e tecniche notevoli, ma ha 18 anni, è al primo anno di un campionato professionistico, abbisogna del tempo fisiologico per crescere e incidere maggiormente. Il 22enne Moro, dopo l’exploit di Catania, in Serie C, con 21 gol realizzati e i sei gol della scorsa stagione a Frosinone è, per sua stessa ammissione, alla ricerca della doppia cifra, ma dopo l’ottima performance iniziale di Bolzano, fatica a ritrovare verve e efficacia.

Antonucci, che solo lo scorso anno ha fatto più di dieci gol, sta dando prova di un risveglio importante verso standard qualitativi di spessore, mentre Verde, che dovrebbe essere l’autentico valore aggiunto, alterna prestazioni convincenti ad altre deludenti. Krollis e Cipot non convincono, mentre Elia ha potenzialità importanti che iniziano a intravedersi. Ciò detto, la mancanza di un attaccante esperto, rimarcata a più riprese su queste pagine in estate, si sta facendo sentire in modo evidente. Non è nella filosofia dei Platek acquistare atleti in su con l’età per ovvie necessità di realizzare plusvalenze con i giovani, ma nell’economia della squadra questa politica sta pesando troppo negativamente sui risultati. Non aver ingaggiato, nell’estate 2022, un attaccante alternativo a Nzola si è rivelato un errore gravissimo costato la retrocessione in Serie B. Una pecca ripetuta nell’attuale torneo visto l’assenza di un bomber di razza da doppia cifra. Basta vedere cosa sta facendo il 34enne Coda alla Cremonese, autore già di sette gol in sette partite. Mai, come in questi casi, chi più spende meno spende...

Fabio Bernardini

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