Spezia, un clamoroso ribaltone. Macia sospeso da ogni attività. Tensioni con Platek per il mercato

Lo Spezia sospende il responsabile dell'area tecnica Eduardo Macia, evidenziando contrasti con la proprietà americana. Possibile cessione del club in vista.

28 luglio 2024
Macia sospeso da ogni attività. Tensioni con Platek per il mercato

Lo Spezia Calcio ha sospeso da ogni attività il responsabile dell’area tecnica Eduardo Macia, che ha un contratto da dipendente della società

Tanto tuonò, che piovve. Ieri pomeriggio lo Spezia, con un comunicato pubblicato sul sito ufficiale, "ha sospeso da ogni attività, con effetto immediato, il responsabile dell’area tecnica Eduardo Macia". Non si può parlare di esonero perché Macia non ha un contratto sportivo bensì da dipendente della società, ne consegue la sospensione che si ritiene propedeutica al licenziamento o alle improbabili dimissioni. Dai vertici societari nessuna spiegazione riguardo la frattura con l’operatore di mercato spagnolo, ma da ciò che trapela, alla base della rottura, ci sarebbe una forte diversità di vedute tra la proprietà americana e Macia, emersa anche in una recente conference call. Macia, pur allineandosi alla rigidissima politica di spending review varata dagli americani, ha cercato di farlo contemperando le esigenze tecniche della squadra, non sempre trovandosi d’accordo con i Platek sul modus operandi. La recente vicenda dei portieri Sarr e Bertinato e dello stesso Pio Esposito, fortemente voluti da Macia, con i ritardi nelle firme dai Platek (quella per il portiere ex Cremonese è arrivata, non a caso, dopo la cessione di Bastoni al Cesena) confermerebbe questa tesi. Motivi di contrasto che sarebbero nati anche sull’operazione che ha portato Nikolaou al Palermo, Soleri e Aurelio allo Spezia, visto che da OltreOceano avrebbero preferito cash piuttosto che lo scambio con i due neo aquilotti.

Macia e Melissano hanno portato denaro nelle casse del club con le cessioni di Holm (3,7 milioni), Strelec (0,8 milioni), Nikolaou (2 milioni), Dragowski (1,5+0,5 milioni), Bastoni (100mila euro con possibilità di arrivare a 250mila euro con i bonus), Plaia (prestito con diritto di riscatto per 650mila euro più percentuale sulla rivendita). Entrate per 8,6 milioni di euro dai quali dedurre 1 milione per Nagy e 1,6 milioni per Soleri (il costo di 1,5 milioni di Di Serio era stato imputato nel mercato di gennaio), per un saldo attivo di sei milioni di euro. Ma, evidentemente, tutto questo non è bastato alla proprietà americana che, da ieri, "sino all’assunzione di nuove, diverse determinazioni", ha deliberato che la gestione dell’area tecnico-sportiva "sarà seguita direttamente dal presidente Philip Platek, dall’ad Andrea Gazzoli e dal ds Stefano Melissano". Di sicuro, vi sarà un’accelerata nell’operazione di dimagrimento delle spese per assottigliare ulteriormente la forbice tra il monte ingaggi, ora intorno ai 20 milioni di euro (16,5 milioni per la squadra) e i ricavi che dovrebbero attestarsi sui dieci milioni di euro tra contributi, sponsor e botteghino.

Da ciò che si apprende, l’attività dei Platek volta a ridurre i costi per rendere il club sostenibile ai parametri della Serie B, sarebbe però propedeutica all’ingresso in società di nuovi partner, come già anticipato nei giorni scorsi, o, addirittura, alla cessione del club. Un orientamento quest’ultimo non confermato da via Melara, ma neanche smentito, che pare stia prendendo sempre più forza, al punto da diventare prevalente. Rumors parlano di trattative ben avviate, curate dallo stesso patron Robert Platek, con un fondo straniero e un gruppo imprenditoriale italiano pronti a rilevare il club. Nel mezzo una squadra, un tecnico e una tifoseria a dir poco confusi dalla situazione in atto, non certo generatrice di entusiasmo. Un vero peccato visto la risposta dei tifosi che, a ieri, avevano sottoscritto oltre 3200 abbonamenti.

Fabio Bernardini

Continua a leggere tutte le notizie di sport su