Tre partite in otto giorni per saperne di più. Lo Spezia si gioca una buona fetta di salvezza

Si parte domenica al ’Braglia’, si prosegue mercoledì nel delicato scontro con la FeralpiSalò e si terminerà con la trasferta di Bari

di MIRCO GIORGI -
21 febbraio 2024
Tre partite in otto giorni per saperne di più. Lo Spezia si gioca una buona fetta di salvezza

Tre partite in otto giorni per saperne di più. Lo Spezia si gioca una buona fetta di salvezza

L’irta strada verso la salvezza diretta dello Spezia prosegue con un tour de force di tre partite in otto giorni che dirà molto sulle possibilità di centrare l’obiettivo. Si parte domenica a Modena, si prosegue mercoledì nel delicatissimo scontro diretto con la FeralpiSalò e si terminerà la domenica successiva a Bari. Due trasferte contro squadre in corsa per i play-off e un match casalingo che per gli Aquilotti avrà un unico risultato a disposizione. Senza correre troppo con la fantasia, già il primo di questi ostacoli è molto significativo. Intanto perché è un quasi derby, sentito da entrambe le tifoserie, poi perché curiosamente anche i Canarini vengono da quattro risultati utili consecutivi con sei punti all’attivo. E che punti: un 3-0 senza discussione contro il Parma dominatore del campionato, un pareggio a Genova in casa della Samp rimontando uno svantaggio di 0-2, un altro pari in casa, forse deludente, contro una squadra comunque rognosa come il Cosenza e infine un gran bel punto di carattere conquistato a Venezia, recuperando due volte i lagunari trascinati dalla doppietta del solito Pohjampalo, capocannoniere solitario del torneo.

Il Modena è una squadra che non molla mai, che lotta su tutti i palloni, che fa del collettivo la sua arma migliore. Si nota molto bene l’impronta del tecnico Paolo Bianco, alla prima stagione da capo allenatore in B dopo una lunga gavetta culminata con tre anni di apprendistato alla corte di Roberto De Zerbi (Sassuolo e Shaktar) e la scorsa stagione quale collaboratore di Allegri alla Juve. Una squadra solida, magari non particolarmente spettacolare, ma molto compatta. Non ci sono delle star, ma il classico gruppo bene amalgamato tra giocatori di esperienza e giovani sulla rampa di lancio. La partenza di Falcinelli è stata agevolata dal voler puntare sull’esplosione del 2003 Abiuso, prodotto del vivaio, ma a centrocampo ci sono due teste fine nonché maratoneti di categoria come Gerli e Palumbo, entrambi classe 1996 ed entrambi a segno all’Isola di Sant’Elena. Anche i rinforzi di gennaio sono nomi che al grande pubblico non dicono niente, come la punta Gliozzi presa dal Pisa o l’esterno Corrado dalla Ternana, ma che in questo campionato hanno una loro dimensione precisa. Sarà un osso molto duro per la squadra di D’Angelo, che sarà profondamente differente rispetto a quella che in un triste Santo Stefano acciuffò il pareggio all’ultimo tuffo con Gelashvili. Ora è una squadra con tutti i crismi, con un allenatore che ha saputo ricostruire dalle macerie. Sotto sotto, la speranza di fare un buon risultato c’è, magari espugnando il ’Braglia’ a quasi trent’anni di distanza dall’ultima volta, in C/1, con mister Onofri in panchina, Giuliano Fiorini direttore e Beppe Vecchio capitano goleador.

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