Statuto Figc, passa la linea Gravina. È ancora scontro, la Serie A fa ricorso

Con l’83% dei voti favorevoli viene approvato il documento federale, respinti gli emendamenti della Lega – otto contrari, dodici astenuti – che passa comunque da tre a quattro consiglieri. Anche la B avrà un rappresentante in più, scende di uno la Lega Pro

di PAOLO GRILLI
4 novembre 2024

Fiumicino, 4 novembre 2024 – Una vittoria per il presidente federale Gabriele Gravina, ma la Lega Serie A, alla fine, qualche concessione l’ha avuta e non si può parlare in nessun modo di un voto che abbia sancito un immobilismo per il nostro calcio, anche se tutti gli emendamenti proposti dai club sono stati bocciati. Sono passate con l’83% dei voti favorevoli, all’assemblea straordinaria della Figc a Fiumicino, le modifiche allo statuto federale proposte proprio dal numero uno di via Allegri. Dodici club del massimo campionato si sono astenuti, otto hanno invece dato voto contrario. 

Gabriele Gravina, 71 anni, presidente della Figc dall'ottobre 2018
Gabriele Gravina, 71 anni, presidente della Figc dall'ottobre 2018

La Serie A aumenta la propria rappresentanza dal 12 al 18%, con quattro consiglieri federali rispetto ai tre precedenti. Anche la Serie B vede salire il proprio peso dal 5% a 6%, con un consigliere in più. Scende invece la Lega Pro, dal 17% al 12%, avendo ora un consigliere in meno. Gli arbitri, che avevano il 2%, escono dal consiglio.Le leghe professioniste salgono così al 36% di rappresentanza e i dilettanti, col 34%, vengono superati. Siamo però ben lontani dal 51% di peso che veniva proposto con gli emendamenti.

Il gelo rimane, tra la Federazione e la Serie A: quest’ultima ha già presentato ricorso sulla legittimità regolamentare dell'assemblea odierna. Gravina - che a giorni farà sapere sulla propria eventuale ricandidatura per la guida della Figc, e che si è definito “bersaglio di infamie e dossieraggi” – parla invece del 4 novembre come di “un giorno da ricordare anche per il calcio italiano”. Per il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, si è trattato invece di “un'occasione mancata” per “raggiungere un maggior equilibrio”. Il peso della Lega A, secondo il presidente federale, va ora “ben oltre quella della Premier League presa a modello”, ma la Lega A chiedeva in proposito il 20% e cinque consiglieri. “Approviamo con favore l'arrivo del secondo consigliere di B, in questi anni ci siamo concentrati molto sulla valorizzazione dei giovani e sono cresciuti i nostri introiti anche verso l'erario, anche se, come tutti, non stiamo vivendo un momento positivo come calcio italiano”, dice Mauro Balata, presidente della Lega Serie B.

“Troppi personalismi, individualismi, troppe crociate hanno portato a sprofondare il calcio in un punto penoso. Noi siamo la componente che ha deciso e accettato di dare il contributo maggiore per rivedere l'assetto Federale. È stata una decisione sofferta, maturata negli ultimi mesi per aiutare tutti a uscire da una logica sbagliata, che è quella di guardare solo il proprio orticello – il commento del voto odierno da parte di Matteo Marani, presidente della Lega Pro – Difficilmente in questo modo si esce da questa situazione, ho seguito la Serie A per trent'anni e dobbiamo andare avanti insieme”.  

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