Strage dell'Heysel: “Una ferita che non si è sanata, una tragedia per tutta l’Italia”

A Coverciano una mattinata dedicata ai ragazzi dei licei sportivi, per non dimenticare una delle pagine più brutte dello sport mondiale

di IACOPO NATHAN
29 maggio 2023

Firenze, 29 maggio 2023 – Una data che è tristemente e tragicamente passata alla storia, quella del 29 maggio, per sempre legata alla strage dell’Heysel del 1985. Persero la vita 39 tifosi e 600 rimasero feriti, in una ferita ancora aperta e che mai si chiuderà. Al Museo del calcio di Coverciano è stata organizzata una mattinata speciale, per tenere viva la memoria e far sì che non si ripetano più simili tragedie. Il presidente del Museo del Calcio, Matteo Marani; il presidente dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel, Andrea Lorentini; il direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano, Maurizio Francini, e l’ex difensore della Juventus, che prese parte a quella sfida, Sergio Brio, hanno incontrato i ragazzi di tre licei sportivi: ‘Scuole Pie Fiorentine’, ‘Gobetti-Volta, e il liceo sportivo di Sabaudia, ‘Giulio Cesare’.

“Una giornata per non dimenticare – dice Marani -. Una ferita che non si è mai sanata, una tragedia per tutta l’Italia e non sempre è stata ricordata come è doveroso fare. Come museo abbiamo deciso di tenere viva questa memoria, perché anche le pagine drammatiche fanno parte della nostra storia. Siamo felici di ospitare l’associazione dei familiari, perché le loro testimonianze sono sempre strazianti ed è giusto accoglierli e dargli voce in quella che è la casa del calcio”.

“Non bisogna mai dimenticare certe cose – aggiunge Brio -. Una strage vera e propria, una notte che non dimenticherò mai e poterò sempre con me. Un ricordo molto difficile, per noi, per la società e per tutta l’Italia. Voglio precisare per l’ennesima volta che noi giocatori non sapevamo nulla di quello che era successo. Abbiamo giocato pensando che ci fosse una sola vittima, dopo l’Uefa aveva obbligato Boniperti a giocare”.

“Questa mattina è un momento molto importante – conclude Lorentini -, ci permette di unire sport, ricordo ed educazione civica. Siamo felici di poter parlare con i ragazzi che seguono corsi di indirizzo sportivo, che magari saranno manager del futuro. La strage dell’Heysel fa parte della storia italiana, partendo da un fatto così negativo vogliamo dare uno spunto per costruire il futuro dello sport, in un modo nuovo, per vivere lo sport in maniera sana e positiva”.  

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