Suffragio universale per l’elezione nel nuovo capo degli arbitri: scontro tra Figc e Aia
La proposta del presidente Gravina fa discutere. Pacifici: “I cambiamenti vanno condivisi”. All’orizzonte un possibile compromesso
Roma, 13 maggio 2024 – Continuano le grane tra i vertici Aia. È in corso uno scontro sul tema del suffragio universale per l’elezione del nuovo capo dell’associazione arbitri. Secondo il presidente della Figc, Gabriele Gravina, il voto dovrebbe essere esteso a tutti i 30mila fischietti del Paese. Attualmente, invece, partecipano all’elezione solo i 340 presidenti di sezione e i delegati.
Tuttavia, l’attuale presidente Carlo Pacifici ha espresso le proprie perplessità riguardo la proposta di Gravina. Domenica il capo dell’Aia si è espresso così: "Penso che una modifica così importante vada condivisa, ci siamo pochi giorni fa indignati per un atto unilaterale del governo, e non formulata nei dettagli e messa al voto prevaricando quelli che sono gli elementi che dovrebbero sempre accompagnare il cambiamento".
Si potrebbe comunque giungere a un compromesso, grazie alla corrente guidata dai due arbitri Antonio Zappi e Michele Affinito, che prevederebbe comunque un ampliamento della base elettorale, in vista dell'esame della questione previsto martedì nel Consiglio della Figc.
L'idea è quella di un sistema in cui i delegati, circa 1.000 rispetto ai 340 attuali, deciderebbero le sorti dell'elezione, inclusi i presidenti di sezione che entrerebbero di diritto nella lista. Una proposta utile per evitare eventuali mire demagogiche, che favorirebbero candidati come Gianluca Rocchi e Daniele Orsato, ritenuti vicini al presidente Gravina e al suo ‘braccio destro’, l’avvocato Fabio Viglione.
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