Theo Hernandez a riposo. Ma lo stop è precauzionale
Il terzino del Milan risparmiato in Italia-Francia per una contusione al ginocchio. Niente allenamento nemmeno sabato ma non sarebbe in dubbio per la Juventus.
Una contusione al ginocchio, l’allenamento di sabato saltato, la partita di ieri sera nel suo stadio vissuta dalla panchina. Forfait, per Theo Hernandez. Le sue condizioni, comunque, non preoccupano in vista della sfida di sabato alle ore 18, sempre al Meazza, contro la Juventus. Lo stop sarebbe solamente precauzionale, infatti. Il terzino era sceso in campo 90 minuti nella penultima partita di Nations League di settimana scorsa, pareggiata 0-0 contro Israele. Una prestazione non brillante, sulla scia dell’ultima disastrosa partita di campionato, a Cagliari. "Deve migliorare a livello difensivo. Può fare meglio, come tutto il reparto", aveva detto Paulo Fonseca a fine gara.
Effetto sosta estremamente negativo per il 27enne che in stagione ci è già cascato per ben tre volte. In principio all’Olimpico: “panchinato“ insieme a Leao dopo il ko di Parma, entrato con il portoghese e protagonista prima del 2-2, poi del “cooling break“ da separati in casa che tanto aveva fatto discutere. Il secondo capitolo, al Franchi: nel giorno del compleanno, aveva “scippato“ a Pulisic il primo rigore (dopo averne causato uno) probabilmente ingolosito dalla possibilità si superare in rossonero il numero di reti della leggenda Paolo Maldini. Errore dal dischetto, invece e, per di più, espulsione per proteste con la fascia di capitano al braccio: tradotto, due giornate di squalifica. A Madrid si è invece rivisto quel Theo Hernandez che, quando in palla, ha rivali che si contano forse solo sulle dita di una mano. Proprio a Madrid, poi, l’incontro per un tema sempre più delicato: il rinnovo del contratto. Il giocatore percepisce attualmente un ingaggio da 4,5 milioni. In estate, impegnato agli Europei, aveva buttato lì un "se resterò o meno al Milan lo vedremo più avanti". Era stato accostato al Real Madrid, ma soprattutto al Bayern Monaco, allora alla ricerca dell’eventuale sostituto di Alphonso Davies.
Circolavano anche voci su ingaggio raddoppiato, sulla valutazione del cartellino a sfiorare le tre cifre: mai confermate. Faceva testo la frase di Ibrahimovic: "Resta". È rimasto. Ma il contratto non è stato rinnovato. Un mese fa le parole dell’agente Manuel Garcia Quilon: "Non c’è nessuna trattativa, non parliamo di niente da maggio-giugno. La società mi aveva chiesto se il giocatore voleva rimanere e se era contento a Milano. Avevo risposto di sì. Ma non c’è nessuna offerta". In Spagna, poi, l’incontro. La richiesta: trattamento da top player. Il doppio? Non rientrerenne nei parametri del Milan (l’ingaggio più alto è quello di Leao: 7 milioni). L’offerta sarebbe invece attorno ai 6-6,5. E resterebbe una certa distanza. Intanto, il Milan è al lavoro alla ricerca, quanto meno, di un vice. Florenzi è infortunato, Bartesaghi e Jimenez ancora giovani. Tra i candidati Parisi (Fiorentina), Dorgu (Lecce).
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