Un anno senza Gianluca. Stasera messa in oratorio per ricordare Vialli

Familiari, amici, ex compagni e gente comune si ritroveranno al Cristo Re di Cremona. Domenica 7 gennaio al grande campione verrà dedicato un settore dello stadio “Zini“ .

di GIULIO MOLA -
5 gennaio 2024

Dodici mesi volati via senza cancellare i ricordi e le emozioni, quelle che Gianluca Vialli ha regalato a chi gli ha voluto bene. E’ passato un anno dalla dolorosa e prematura scomparsa del campione azzurro (che ha indossato le maglie di Cremonese, Sampdoria, Juventus), ucciso a soli 58 anni da un tumore al pancreas mentre sognava di accompagnare un giorno le figlie all’altare. Quel male lo aveva affrontato lottando come un leone, con grande dignità, senza aver paura di esibire in pubblico quel corpo che lentamente si stava consumando. Era un uomo buono e profondo Gianluca, sincero e leale, "fino all’ultimo aggrappato alla vita", come ricorda Riccardo Vialli, il nipote che presenzierà nei prossimi giorni agli eventi fra Cremona e Genova organizzati per onorare la memoria del bomber.

Due gli appuntamenti oggi: nella città della Lanterna verrà inaugurata stamattina una mostra (durerà fino a domani) per celebrare Vialli. È quella che il Museo Samp Doria, con il patrocinio della società, allestirà allo stadio “Ferraris”. Nell’ambito dell’evento sarà inoltre effettuata una raccolta benefica da destinare alla Fondazione Vialli e Mauro, a cui verranno devoluti anche gli incassi dello spettacolo “My name is Luca. Ballata per Vialli“, organizzato per l’8 gennaio al Teatro Carlo Felice cui prenderanno tanti ex compagni di squadra di Gianluca a cominciare da Roberto Mancini. "Quando penso a lui, lo faccio col sorriso perché è sempre stato gioia e allegria, mai tristezza - ha detto ieri l’ex ct azzurro al Tg1 - Amava scherzare e questa volta lo scherzo ce l’ha fatto davvero grande. Lo vedo che mi guarda e ride perché crede di avermela fatta, ma non sa che io non ci sono cascato. Lui pensa di essersene andato e invece è qui, lo vedo. C’è e ci sarà sempre nel cuore di chi lo ama".

Ma ci saranno momenti toccanti anche a Cremona, città natale di Gianluca: prima verranno proiettate delle immagini dello stesso Vialli sulla facciata Palazzo del Comune e nel tardo pomeriggio la moglie Cathryn White Cooper e le figlie Olivia e Sofia con i parenti più stretti parteciperanno ad un messa in ricordo dell’ex calciatore. Non solo: un’altra bellissima iniziativa è in programma domenica 7, in occasione della finale di Supercoppa femminile fra Juventus e Roma allo “Zini“ di Cremona: durante l’intervallo del match verrà intitolato a Vialli il settore dei distinti. "Mio zio sarebbe stato felice - dice Riccardo Vialli - perché anche durante la malattia cercava di alleggerire certi momenti con un sorriso. Se n’è andato troppo presto, aveva ancora tanti progetti da realizzare".

Vero. Vialli ha vissuto davvero intensamente fino all’ultimo respiro, ha cercato di prendere tutto quello che aveva davanti. Del resto i tifosi erano i primi ad avere ancora negli occhi quel lungo e commovente abbraccio con Mancini al termine della finale vinta agli Europei. Un gesto che racchiudeva molto più della gioia per aver portato a termine con successo un percorso sportivo. Perché Gianluca era così. Cuore, passione, umanità. E tanta simpatia. Così lo ricorda uno degli amici più cari, quel Mario Montorfano che fu compagno di squadra e di stanza di Vialli alla Cremonese dal 1981 al 1984. "Luca aveva tante caratteristiche che lo hanno fatto emergere rispetto ad altri. Era una persona che riusciva a farsi apprezzare da tutti e a comunicare con tutti, dal bambino all’imprenditore. Perciò tutti gli volevano bene". Montorfano tira fuori un aneddoto dall’album dei ricordi: "Una volta eravamo in ritiro a Berceto, l’allenatore era Mondonico. Durante la partitella io colpì Vialli con un calcio durante un contrasto. La cosa stava per degenerare e allora il mister ci fece andare in doccia per darci una calmata". L’ultimo ricordo di un’amicizia senza tempo risale agli Europei del 2021: "Mandai gli auguri di compleanno il 9 luglio mentre era in Inghilterra e mi fece una videochiamata da Wembley. Ho il rimpianto di non averlo salutato, però mi vanto di essere stato suo amico".

Alla festa genovese parteciperà anche Francesca Mantovani, figlia dell’indimenticato Paolo, che di Vialli fu presidente in blucerchiato: "Luca non voleva andare via dalla Samp, desiderava vincere lì e c’era un legame speciale e fortissimo con mio papà - ricorda -. E poi Luca amava il mare. Quando arrivavano le richieste del Milan o della Juve, Luca chiedeva: "Ma a Milano c’è il mare? E a Torino?". Poi l’ennesimo aneddoto: "Un giorno fu Berlusconi a chiamare, voleva portarci un assegno di 13 miliardi in elicottero. A Luca avrebbe raddoppiato l’ingaggio: “Signorina, voglio Vialli, ma so che decide lei“, mi disse. Gli risposi: “Luca non se ne va, è già pronta la sua divisa per l’anno prossimo. E ha la casa davanti al mare“, replicai. Berlusconi si arrese : “Suo padre me l’aveva detto che lei è un osso duro“"..

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