Un centrocampo da urlo. Inter, Zielinksi verso il sì. Barella vicino al rinnovo. E Calha rifiuta l’Arabia

Offerta quadriennale aI polacco, si inserirebbe in un reparto già al top in Europa. Discorsi avviati col vice-capitano dopo il prolungamento ufficiale di Mkhitaryan. Il regista turco: "Ho detto no alle maxi-offerte. Via dal Milan non solo per i soldi".

di MATTIA TODISCO -
5 gennaio 2024
Inter, Zielinksi verso il sì. Barella vicino al rinnovo. E Calha rifiuta l’Arabia

Inter, Zielinksi verso il sì. Barella vicino al rinnovo. E Calha rifiuta l’Arabia

L’Inter colpisce al cuore. Della squadra, del campo. Nella mediana forte che ha salutato l’addio di Marcelo Brozovic come nulla fosse e preso un Frattesi spesso costretto alla panchina (difficile pensare a un’altra squadra italiana in cui potrebbe avvenire) ha messo le mani su un altro puntello tra i top della Serie A. Piotr Zielinski sta valutando, ha un contratto in scadenza a giugno col Napoli e già la scorsa estate ha sfiorato l’addio in direzione Arabia, salvo virare all’indietro e rinviare ogni decisione di un anno. Sperava, forse, che nel frattempo arrivasse dal club di De Laurentiis una proposta importante, messa invece sul tavolo dall’Inter. Un quadriennale a 4,5 milioni a stagione, alla soglia dei trent’anni. Ad oggi, nessuno ha pareggiato l’impatto dell’offerta nerazzurra, né in termini economici, né di prospettive progettuali.

Il polacco si ritroverebbe infatti in una squadra oggi vice-campione d’Europa, in testa alla Serie A, che gioca un calcio dalla qualità riconosciuta a livello internazionale (vedi Inzaghi nel terzetto dei Premi Uefa come miglior allenatore della stagione scorsa). Una rosa che, pur modificata profondamente nelle ultime stagioni per le ristrettezze di bilancio, riesce sempre a trovare la quadra per giocarsela nelle varie competizioni, visto che dallo scudetto di Conte in poi ha sempre vinto almeno una competizione e nella stagione precedente aveva chiuso seconda in A, sconfitta in finale di Europa League. Zielinski sa che ci sarà da sgomitare, per avere un posto. Più di quanto non accada al Napoli, dove c’è concorrenza ma è appena partito Elmas e in ogni caso il polacco è favorito da uno status raggiunto negli anni. All’Inter non potrebbe sfruttarlo e rischia di essere protagonista di un Frattesi-bis, ad aspettare la chance e inserirsi nelle logiche del turnover per l’inamovibilità del trio Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan. Niente che spaventi il giocatore, rivolto anche in prospettiva. L’armeno ha appena rinnovato per due anni, ma ne ha sempre 35 sulle spalle: per longevo che possa essere, non potrà certo durare un decennio. Quella è la mattonella in cui potrebbe infilarsi, alternandosi col già citato Frattesi, che finora ha fatto soprattutto da cambio all’occorrenza per Barella. Il vice-capitano, un altro dei titolari avviato verso il rinnovo contrattuale. L’estate scorsa ha respinto il Newcastle, ora la società vuole premiarlo e blindarlo allo stesso tempo. A breve, probabilmente una volta chiuso l’analogo discorso con Martinez, ci si metterà attorno a un tavolo con lo storico agente Beltrami e si lavorerà per prolungare l’attuale scadenza fissata al 2026.

Al centro di tutto, inventato regista nell’emergenza e oggi diventato uno dei migliori al mondo nel ruolo, Hakan Calhanoglu ha ribadito ai microfoni di Sport Mediaset di voler vestire il nerazzurro a lungo. "Le maxi offerte dall’Arabia? È vero, le ho rifiutate. Ho deciso di non andare via perché voglio bene all’Inter - ha dichiarato - Tutti pensano che sia andato via dal Milan per una questione economica, ma i soldi non sono sempre tutto. La cosa più importante per me è sentirmi importante, ed è quello che provo qui. I tifosi rossoneri dicono che ho fatto male, visto lo scudetto perso nel 2022? A loro auguro il meglio, ma con pazienza si vedrà".

Con Agoumé e Sensi che potrebbero già partire in gennaio e Klaassen destinato a chiudere l’esperienza milanese a giugno, il prossimo centrocampo dell’Inter sembra disegnato in un sestetto da urlo: Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Frattesi, Asllani, Zielinski. La domanda è: chi offre di meglio in Europa?

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