Viareggio Cup, il vento dell’Africa. Quattro straniere per un titolo. In campo le promesse del futuro

Per la prima volta manca un club italiano tra le semifinaliste. Si sfidano formazioni da Nigeria e Congo. Il torneo due anni fa lanciò Akinsammiro all’Inter. Ora occhi puntati sui giovanissimi Ibrahim e Agada .

di ENRICO SALVADORI -
24 febbraio 2024
Quattro straniere per un titolo. In campo le promesse del futuro

Quattro straniere per un titolo. In campo le promesse del futuro

Una volta in finale arrivavano le big italiane che non avevano giocatori stranieri. Memorabile la sfida tra Del Piero e Flachi in un Fiorentina-Juventus vinta nel 1994 dai bianconeri nella ripetizione. Ora, ed è la prima volta, la Viareggio Cup – la Coppa Carnevale – vede contendersi il successo quattro squadre straniere e per di più tutte africane. E’ l’ulteriore dimostrazione che il continente nero sarà la nuova frontiera del calcio mondiale? Difficile dirlo. Sta di fatto che l’edizione 74 dello storico Torneo vede in lizza per il titolo tre squadre della Nigeria (Beyond Limits, Ojodu City, Mavlon: le prime due al debutto, il Mavlon alla seconda partecipazione) e una della Repubblica del Congo: il Centre National Brazzaville. Quest’ultima è una rappresentativa del Centro tecnico federale congolese. E’ come se Coverciano presentasse una formazione dei migliori si addestrano lì.

Di giocatori africani ora nei settori giovanili italiani ne troviamo tantissimi. I club di quel continente erano già balzati alla ribalta a Viareggio due anni fa quando i nigeriani dell’Alex Transfiguration Academy vennero piegati solo in finale, e ai calci di rigore, dal Sassuolo di Adrian Cannavaro, figlio di Paolo e nipote di Fabio. Ma la squadra di Lagos si consolò alla grande, piazzando all’Inter il centrocampista 2004 Ebenezer Akinsammiro. Piero Ausilio lo strappò a Real Madrid e Benfica e la scorsa stagione Inzaghi lo ha convocato in prima squadra nel match contro il Napoli, come è successo quest’anno contro la Fiorentina. Se la cava bene anche come trequartista.

Le prestazioni dei giovani africani anche quest’anno non passano inosservate. Per le semifinali in programma oggi e la finale di lunedì sono in arrivo tutti i più importanti agenti italiani. Gli organizzatori del Centro Giovani Calciatori Viareggio gongolano e soddisfatti sono soprattutto i dirigenti africani che fiutano il colpo grosso. Ibrahim (2005) dell’Ojodu City e Agada (2006) del Mavlon vestono i panni dei ‘saranno famosi’. Sono andati a segno rispettivamente 9 e 8 volte. Charles Agada, che era stato già decisivo con la Fiorentina, ha completato la rimonta vincente dei suoi contro l’Alex Transfiguration. Ibrahim ha steso la Honved Budapest nei quarti di finale con una tripletta che ha lasciato tutti senza parole. La squadra di Brazzaville invece mette in mostra Moaussavou, punta di diamante del tridente offensivo.

La pima partecipazione di una squadra africana al Torneo di Viareggio è datata 1984 e fu l’Algeri. Due anni dopo arrivò in Versilia il Nairobi. Nel 2002 Mohamed Kallon, attaccante di Inter, Bologna, Cagliari e Genoa acquistò un club in Sierra Leone strutturandolo a livello giovanile e anche recentemente il Kallon FC si è messo in luce al Torneo portando alla ribalta il trequartista Daniel Karim (2004) che è ancora nel mirino di grossi club. Una cosa è certa. La Viareggio Cup, che oggi mette in programma le semifinali, per la prima volta verrà vinta da una formazione africana e dopo 11 anni da un club straniero. Nel 2013 l’impresa riuscì all’Anderlecht che schierava Dendoncker ora al Napoli e Jordan Lukaku (ex Lazio), fratello di Romelu che il ’Viareggio’ lo giocò due anni prima sempre con l’Anderlecht segnano un gol al Genoa.

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