Vivai, ecco chi ci crede. Miretti, Scalvini, Ranieri. I talenti coltivati in casa

I giovani italiani riescono ad arrivare a giocare titolari anche in squadre di vertice. Juventus, Fiorentina e Lecce fra i club che hanno puntato di più sui loro ragazzi.

di GABRIELE TASSI -
25 marzo 2024
Miretti, Scalvini, Ranieri. I talenti coltivati in casa

Miretti, Scalvini, Ranieri. I talenti coltivati in casa

Nel terreno fertile dei vivai giovanili nasce e cresce una grossa fetta del campionato che sarà. Da Miretti a Ranieri, i nomi dicono che si può fare. In un calcio con lo strapotere di stranieri come Soulé o la stellina Yildiz: piede fatato, visione di gioco e talento già esploso nel fiore dei suoi 18 anni, emergono anche gli italiani delle giovanili. C’è chi ha fatto la gavetta partendo dal basso, oppure ha visto quasi solo il mondo ’protetto’ delle grandi squadre balsonate. E’ un settore che senz’altro si dimostra prolifico: Inter prima della classe anche in questo caso. Fra i calciatori che militano in Serie A, oltre una ventina arriva dal vivaio Inter. Tra loro ci sono per esempio il difensore della Fiorentina Biraghi ma anche il 26enne Dimarco, solo lui però i nerazzurri si sono conservati gelosamente in casa.

E qui arriviamo al dunque: chi è che crede di più nei propri ragazzi? Le due squadre più brave a evitare la fuga di giovani talenti sono i Viola e La Juventus. In particolare, i bianconeri hanno in prima squadra ben otto giocatori provenienti dai loro vivai, che hanno collezionato 353 presenze e un totale di 33 reti (dati Transfermarkt). Sono Rugani, Kean, Miretti, Fagioli, Iling-Junior, Nicolussi-Caviglia, Yildiz e Pisoglio. Ha vestito per un po’ di tempo i colori da ’zebra’ anche un ormai ex serie A, Dragusin, passato recentemente dal Genoa al Tottenham. Sta impressionando inoltre il rendimento di Soulè. L’argentino di proprietà della Juve, ma in prestito al Frosinone, si fa distinguere con i colori gialloblù: 10 reti e due assist in 27 partite a soli vent’anni.

Ma è la Fiorentina a guidare la classifica dei club più prolifici nel crescere e tenere in casa i propri giovani talenti. Sette quelli giocano in maglia viola in Serie A dopo essere transitati dai settori giovanili alla prima squadra , con 237 presenze e 18 reti (dati Transfermarkt), suddivise fra Castrovilli, Sottil, Ranieri, Kaiode, Amatucci, Comuzzo, Dalle Mura . Ma negli anni sono nate piccole grandi stelle come Venuti, Mancini o Vlahovic. Anche uno degli uomini di punta della Juventus, Federico Chiesa, è cresciuto grazie alle intuizioni dell’ex ds del Club, Pantaleo Corvino.

Emblema nello ’scouting’ è il Sassuolo, un modello nel lanciare le nuove leve: Da Scamacca e Raspadori, fino alla bandiera Berardi, senza dimenticare Frattesi.

Ottimo l’apporto al nostro campionato anche da parte della Roma: Il settore giovanile giallorosso è storicamente noto per aver formato calciatori di alto livello. Da Cancellieri a Florenzi, passando per Pellegrini, Politano e Romagnoli. Davide, 25 anni, nato a Roma, cresciuto nei vivai della Lupa, ora è in forza all’Inter e ben figura anche in maglia Azzurra. Altra squadra brava nel coltivar talenti (6 quelli ’conservati’ dalle giovanili, per un totale di 254 presenze e 13 reti) è l’Atalanta, con Zappacosta, Carnesecchi, Ruggeri e Rossi. Carriera quasi tutta a suon di Dea quella del ventenne bergamasco Giorgio Scalvini. Tra le fila degli uomini di Gasperini hanno però militato anche Ruggeri, oltre, a un po’ di tempo fa, pure Consigli e Bonaventura.

Solo un po’ meno numeroso il vivaio del Milan. Pioli ha a disposizione Bartesaghi, Calabria e Pobega oltre al 34enne Darmian. Ma ha anche il merito di aver lanciato il 15enne Camarda, il più giovane esordiente di sempre in Serie A.

Tra le ’non-big’ anche Empoli che si distingue per il numero di calciatori formati nel settore giovanile e poi trasferiti in pianta stabile in prima squadra: Baldanzi, Tonelli, Fazzini, Belardinelli e Guarino. Tra gli storici: Asllani, Hysaj e Ricci rappresentano solo alcuni esempi recenti.

Sorprendente la spinta a trazione-giovani del Lecce. Ben sette calciatori scesi in campo in questa stagione vengono dalle giovanili: Burnete, Corfitzen, Dorgu, Gonzalez, Luperto, Monterisi e Berisha. Non sono esaltanti i numeri di Bologna, Monza, Salernitana e Frosinone. Per i rossoblù si contano quattro giocatori (di recente promossi dall’U19 alla prima squadra) che, dopo l’exploit nel vivaio del club, hanno debuttato in Serie A. Il Monza, invece, dopo una rapida scalata dal calcio dilettantistico al sogno-Europa, ha riportato a casa Pessina, nominandolo anche capitano. Tra le squadre minori (e non più in Serie A) ad aver formato ragazzi promettenti ci sono anche Cesena (Carnesecchi), Chievo (Provedel), Cremonese (Romagnoli) e Spal (Strefezza).

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