Ciclismo, ancora accuse di doping alla Jumbo-Visma

Da quello meccanico all'uso di sostanze proibite: non si placano i veleni intorno allo squadrone olandese, che potrebbe perdere Roglic

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
19 settembre 2023
Jonas Vingegaard, Sepp Kuss e Primoz Roglic sul podio della Vuelta (Ansa)

Jonas Vingegaard, Sepp Kuss e Primoz Roglic sul podio della Vuelta (Ansa)

Roma, 19 settembre 2023 - Quando le vittorie sono tante e ben distribuite nel tempo i detrattori, si sa, sono dietro l'angolo. Detrattori che nel mondo del ciclismo tirano spesso in ballo il doping in ogni sua forma. Ne sa qualcosa la Jumbo-Visma, di fatto costretta a respingere accuse di ogni tipo praticamente dopo ogni successo.

Una stagione di sospetti

Il destino inizialmente era toccato a Jonas Vingegaard durante il suo exploit al Tour de France 2023. In quel caso si parlava chiaramente, seppur a denti stretti, di utilizzo di sostanze vietate. Ad avvalorare questa tesi, peraltro rimasta sempre sul piano teorico, ci si era messa anche la positività a un diuretico riscontrata a Michel Hessmann, uno dei gregari di Primoz Roglic nella cavalcata vincente al Giro d'Italia 2023. Così, tanto per restare in tema del precedente trionfo messo a referto da uno squadrone le cui vittorie destano sempre polemiche e perplessità. Si arriva così al recente acuto, il più inatteso: quello di Sepp Kuss alla Vuelta 2023. Proprio uno scatto dello statunitense sul Col du Tourmalet, teatro di una delle tante triplette a tinte giallonere, aveva fomentato ulteriormente i sospetti a causa della sua veemenza, non ostacolata neanche da un incauto spettatore piazzato praticamente nel bel mezzo della carreggiata. E cosa rispondono i diretti interessati alle tante accuse sul proprio conto? Se a luglio Vingegaard aveva fatto leva sul suo essere un padre di famiglia, specificando che non avrebbe mai assunto sostanze che non darebbe a sua figlia, nelle ultime ore Kuss ha replicato con ben più vigore alle illazioni sul doping meccanico lanciate da Jérome Pineau, dirigente sportivo, nonché ex professionista. "Dalla tv certi dettagli non si vedono: parlo della direzione del vento o della potenza, per citare soltanto due fattori. Ad esempio, sul Tourmalet c'è un tratto pianeggiante nella zona più ripida: proprio lì sono scattato e ho superato Juan Ayuso nonostante la persona presente in strada. Detto ciò, non mi preoccupo di queste accuse, che reputo troppo stupide per essere prese in considerazione".

Roglic verso la Lidl-Trek?

In effetti, senza alcuna controprova il dominio della Jumbo-Visma è inattaccabile dall'esterno. E dall'interno? Possibile che l'inatteso successo di Kuss, voluto a chiare lettere dai piani altissimi dello squadrone olandese, abbia smosso qualcosa in uno dei tanti capitani. Il riferimento è a Roglic, colui che (inizialmente) più di tutti aveva espresso in pubblico il proprio dissenso verso una scelta che, in effetti, ha diviso anche l'opinione pubblica. In queste crepe nel rapporto tra lo sloveno e la Jumbo-Visma sta provando a inserirsi con forza la Lidl-Trek, una delle squadre più scatenate in sede di ciclomercato. La conferma l'ha fornita Luca Guercilena, direttore generale della formazione statunitense, ai microfoni di Marca. "Abbiamo ancora due posti liberi e cercheremo di cogliere qualche opportunità importante. Sappiamo che ci sono sei fenomeni nel ciclismo, ma tutti hanno contratti inattaccabili. Comunque è vero, siamo interessati a Roglic: quando e se sarà sul mercato vedremo cosa fare".

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