Amstel Gold Race 2025 con sorpresa: Evenepoel rimonta Pogacar, Skjelmose li mette erntrambi nel sacco
Il danese batte in volata i due favoritissimi. Mastica amaro in particolare lo sloveno, scattato a 42,5 km dal traguardo ma oggi incapace di fare il vuoto

Mattias Skjelmose subito dopo l'arrivo dell'Amstel Gold Race (Ansa)
Berg en Terblijt (Olanda), 20 aprile 2025 - L'Amstel Gold Race 2025 esplode a 42,5 km dal traguardo, quando Tadej Pogacar fa il vuoto come suo solito, lanciandosi apparentemente per la solita vittoria da lontanissimo. Invece stavolta il copione è ben diverso, per merito di Mattias Skjelmose e soprattutto Remco Evenepoel, che portano avanti un lungo e fruttuoso inseguimento. I tre si controllano e si preparano alla volata dopo l'ultimo passaggio sul Cauberg. Tra i due litiganti la spunta Skjelmose, che allo sprint batte un Pogacar oggi più umano (e stanco?) del solito e un Evenepoel che, al di là di tutto, conferma il suo ottimo ritorno dopo il lungo calvario. Per il danese di una Lidl-Trek in costante crescita arrivano il 12esimo successo in carriera e forse l'acuto più importante, tra l'altro con pieno merito per aver avuto il coraggio di lanciare l'inseguimento quando il favorito numero uno Pogacar sembrava aver chiuso i giochi. L'audacia viene premiata, mentre per il campione iridato si aprono delle riflessioni su un calendario forse troppo affollato: l'impressione è che le fatiche della Parigi-Roubaix 2025 possano aver presentato il proprio conto in una corsa, la Classica della Birra, che negli anni si conferma sempre prodiga di sorprese e colpi di scena. Intanto la precedente gara femminile aveva visto il successo di Mischa Bredewold, che a 2,4 km dal traguardo trova l'allungo buono per salutare la compagnia superstite, con Ellen Van Dijk e Puck Pieterse a completare il podio: la migliore delle italiane è Silvia Persico, quinta.
La cronaca della gara
Il Trittico delle Ardenne si apre con l'Amstel Gold Race 2025, che parte da Maastricht per poi arrivare a Berg en Terblijt dopo 255,9 km, impreziositi da ben 34 muri. Fin dal primo, il Maasberg (0,4 km con una pendenza media del 4,5%), gli attaccanti provano a comporre la fuga buona di giornata, ma nel caos iniziale l'unico obiettivo raggiunto è il frammentarsi del gruppo: lo stesso Tadej Pogacar (UAE Team Emirates-XRG) resta intruppato in un secondo drappello, con 20" da recuperare, prima di ultimare l'inseguimento grazie al supporto della squadra. Si forma poi, poco prima del Korenweg (0,6 km con una pendenza media del 3,2%), l'attacco buono: a comporlo ci sono Michel Hessmann (Movistar Team), Rémi Cavagna (Groupama-FDJ), Robert Stannard (Bahrain Victorious), Emiel Verstrynge (Alpecin-Deceuninck), Cédric Beullens, Jarrad Drizners (Lotto Cycling Team), Hartthijs De Vries e Jelle Johannink (Unibet Tietema Rockets). Intanto in gruppo cade Samuele Battistella (EF Education-EasyPost) e la coppia composta da Reuben Thompson (Lotto Pro Cycling Team) e Simon Clarke (Israel-Premier Tech) prova ad attaccare, imitata poi da Quinn Simmons (Lidl-Trek) e Dylan Van Baarle (Visma-Lease a Bike): invece Pepijn Reinderink (Soudal Quick-Step) si ritira. La fuga perde progressivamente vantaggio e unità, con i soli Hessmann, Cavagna, Beullens Johannink a restare davanti. Il gruppo è scosso da una caduta che coinvolge pezzi grossi come Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), Wout Van Aert (Visma-Lease a Bike) e Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates-XRG): quest'ultimo ha la peggio ed è costretto al ritiro. Poco prima del Bemelerberg (900 metri con una pendenza media del 4,6%) la fuga della prima ora e quella composta dai contrattaccanti vengono riprese e in pratica parte così un'altra gara, totalmente chiusa e controllata dalle squadre dei corridori più attesi. La situazione cambia sul Gulpenrberg, un muro con una pendenza massima del 19,7%, con la fiammata di Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team): a ruota del francese si porta subito Pogacar, che poi a 42,5 km dal traguardo, sul Kruisberg (pendenza massima del 14,6%), comincia a partire in solitaria. Lo sloveno guadagna un vantaggio di circa 30": alle sue spalle manca l'accordo e così sul Keutenberg, pendenza massima del 18,2%, Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) scatta e si mette in proprio nell'inseguimento. A 26,8 km dal traguardo parte anche Evenepoel, ma il resto del plotoncino dei migliori chiude subito il buco. Il belga non ci sta e sferra una seconda rasoiata, che stavolta si rivela quella buona, al punto che va a riprendere Skjelmose. I due procedono d'accordo sul Cauberg (pendenza massima dell'11,8%) e sembrano guadagnare su Pogacar, che a sua volta non pare a tutta. Il campione iridato guadagna sempre di più sul plotone residuo dei migliori, ma perde dalla coppia Evenepoel-Skjelmose, il cui ritardo si stabilizza intorno ai 15": ciò che resta del gruppo è invece lontano 1'. A sorpresa Pogacar si rialza e aspetta i due inseguitori, che poi provano addirittura a staccarlo: merito di un Evenepoel in modalità treno. Tra i tre non c'è accordo e così dalle retrovie il gruppetto sembra guadagnare qualcosa. Di questo scenario inatteso nel segno dell'empasse prova ad approfittarne Van Aert: con lui ci sono Ben Healy (EF Education-EasyPost) e Louis Barré (Intermanché-Wanty). Davanti restano però Pogacar, Evenepoel e Skjelmose, che si preparano all'ultimo e decisivo passaggio sul Cauberg. Dalle retrovie intanto si muovono anche Brandon McNulty (UAE Team Emirates-XRG), Tiesj Benoot (Visma-Lease a Bike) e Neilson Powless (EF Education-EasyPost). La vittoria però se la giocano i tre davanti in volata: parte Evenepoel, segue Pogacar ma a spuntarla è Skjelmose, il nome che non ti aspetti che beffa i due favoritissimi.
Ordine d'arrivo Amstel Gold Race 2025
1) Mattias Skjelmose (LTK) in 5h49'58" 2) Tadej Pogacar (UAD) st 3) Remco Evenepoel (SOQ) st 4) Wout Van Aert (TVL) +34" 5) Michael Matthews (JAY) +34" 6) Louis Barré (IWA) +34" 7) Romain Grégoire (GFC) +34" 8) Tiesj Benoot (TVL) +34" 9) Tom Pidcock (Q36) +34" 10) Ben Healy (EFE) +34"
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