Ciclismo, si ritira Annemiek Van Vleuten. La carriera

Finisce l'epopea dell'olandese, che saluta nella corsa di casa, ponendo fine a una vera e propria era del ciclismo femminile

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
10 settembre 2023
Annemiek Van Vleuten (Ansa)

Annemiek Van Vleuten (Ansa)

Roma, 10 settembre 2023 - Tutto finisce, anche ciò che sembra non destinato a un simile epilogo: è il caso della carriera di Annemiek Van Vleuten, sulla quale cala il sipario al termine del Simac Ladies Tour 2023, per la cronaca vinto da Lotte Kopecky.  

La carriera  

 Una scelta non casuale quella della classe '82, che decide di appendere la bici al chiodo dove tutto era cominciato. Già, ma tutto cosa? Per l'esattezza un'epopea nella quale l'atleta della Movistar Team, squadra nella quale ha militato con estremo profitto dal 2021, ha vinto praticamente tutto. Si comincia dai Grandi Giri: tutti in carniere, con la tripletta nello stesso anno messa a referto nel 2022, l'anno nel quale Van Vleuten ha indossato anche la maglia iridata, bissando il risultato già raccolto nel 2019. Si parla dei titoli in linea, dato che l'olandese ne ha vinti anche 2 a cronometro (nel 2017 e nel 2018), a testimonianza di una ciclista che sa, anzi, sapeva fare tutto: soprattutto trionfare, tra l'altro contro avversarie di livello sempre crescente e praticamente in ogni campo e disciplina. Il feeling migliore è stato indubbiamente quello con il Giro d'Italia, vinto nelle edizioni del 2018, 2019, 2022 e 2023: praticamente un raggio di sole che ha illuminato una competizione spesso bistrattata dalla sua stessa organizzazione e dal calendario UCI. Van Vleuten ha conosciuto il sapore del successo al Tour de France nel 2022, mentre per la Vuelta il tris a referto comprende le edizioni del 2021, del 2022 e del 2023, per un rendimento, quello attuale, che a qualcuno ha fatto anche pensare (e sperare) a un cambio di programma sul tasto ritiro. Invece no: Van Vleuten lascia e lo fa tra gli onori delle avversarie, spesso piegate anche nelle Classiche, con 2 successi in carniere nel Giro delle Fiandre (nel 2011 e nel 2021) e nella Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2019 e nel 2022). Memorabili in tal senso gli scontri tra Olanda e Italia, con le azzurre a dover spesso cedere proprio al cospetto della più grande di tutti i tempi, che forse inconsciamente aveva imboccato il viale del tramonto già dopo l'impresa di Wollongong, con un Mondiale vinto con un gomito rotto e praticamente alla soglia dei 40 anni. Di certo, a livello di ciclismo, esiste un prima e un dopo l'epopea firmata Van Vleuten, che per la cronaca non si fatta mancare acuti di tutto rispetto anche su pista e con le bici da ciclocross e mountain bike: esperienza messa a frutto in occasione dei successi, datati 2019 e 2020, nella Strade Bianche. L'olandese sembrava capace di tutto: anche di fermare il tempo e di rimandare praticamente all'infinito l'ora del ritiro. Invece no, ma l'ultimo capitolo Annemiek decide di scriverlo come e quando le pare: a casa sua e con un giro d'onore che resterà scolpito nella memoria collettiva di tutti. Anche di chi era ed è (colpevolmente) poco avvezzo al ciclismo femminile e che si mangerà le mani per non aver vissuto le gesta della più grande di tutte.

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