Ciclismo, Wiggins in bancarotta: "Grato ad Armstrong per l'aiuto"
Non accennano a placarsi i problemi economici del vincitore del Tour de France 2012. Intanto addio all'ex professionista Crescenzo D'Amore
Roma, 1 dicembre 2024 - Dalle stelle alle stalle: la parabola intrapresa da Bradley Wiggins è da tempo una delle peggiori possibili a causa di problemi economici che si sono fatti via via sempre più gravi. Nel 2016 il britannico ha chiuso una carriera cominciata nel 2001 e impreziosita dal successo del Tour de France 2012, ma non solo: in carniere anche 2 vittorie nel Giro del Delfinato, 1 alla Parigi-Nizza, 1 titolo iridato nel 2014 e ben 5 medaglie d'oro alle Olimpiadi tra pista e strada. Volendo tradurre questi allori in soldi, si parla di un introito di circa 15 milioni di euro: un lontano ricordo dopo la bancarotta dichiarata negli anni scorsi, per un debito che oggi si attesta intorno ai 2,5 milioni di euro. Debito che, tra l'altro, non è stato estinto neanche con la vendita di gran parte dei trofei e della stessa casa.
Le dichiarazioni di Wiggins
Della sua condizione ha parlato proprio il diretto interessato ai microfoni di Performance Podcast e lo ha fatto come al solito senza troppi filtri. "Ci sono stati momenti davvero estremi: l'ultimo probabilmente, senza entrare troppo nei dettagli, è stato l'anno scorso. Sono stato in un luogo molto buio, era un albergo, e mio figlio è intervenuto: mi ha fatto capire la modalità autodistruttiva nella quale mi trovavo". In questi casi, si sa, intorno al big di turno caduto in disgrazia si crea spesso un deserto: l'eccezione per il classe '80 c'è stata e ha risposto al nome che non ti aspetti, quello di Lance Armstrong, per ovvi motivi ormai un 'fantasma' nel mondo del ciclismo. "Mi ha aiutato molto negli ultimi anni. Stavamo parlando di terapia e lui voleva aiutarmi a trovare questo posto fantastico ad Atlanta. E' una brava persona: ciò non significa che bisogna perdonare ciò che ha fatto, ma Lance ha un cuore". Insomma, verrebbe da dire l'aiutante che non ti aspetti in un momento nero che per Wiggins sta assumendo sempre di più i tratti del dramma.
Addio a Crescenzo D'Amore
A quella generazione di ciclismo, con un ruolo ovviamente diverso e molto più defilato, apparteneva anche Crescenzo D'Amore, vittima di un'incidente stradale nella sua auto a Pomigliano d'Arco all'età di 45 anni. Nato a Napoli nel 1979 e professionista dal 2000 al 2007 e poi nel 2011, D'Amore era stato campione iridato nella categoria juniores nel 1997, un acuto che lasciava presagire ben altra carriera. Il suo comunque il corridore partenopeo lo aveva fatto, vincendo una tappa alla Vuelta a Argentina nel 2000 e un'altra, curiosamente sempre la terza, alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali 2004. Memorabili, a livello di squadra, le militanza alla Mapei, all'Acqua & Sapone e nell'Androni, che nel 2011 lo accolse per l'ultimo scampolo di una carriera da professionista nella quale figurano anche 2 partecipazioni al Giro d'Italia, nel 2003 e nel 2004.
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